ULTIMA GENERAZIONE: MILANO, PROTESTA IN PIAZZA DUOMO

Cittadini di diversi movimenti sono scesi in piazza per ricordare la tragedia di Valencia e protestare contro il ddl “Sicurezza”

Milano, 16 dicembre 2024:

Ieri sera, intorno alle 19.00 cittadini provenienti da diverse realtà hanno dato vita ad una protesta in Piazza Duomo.

Una ventina di persone con cartelloni e megafono hanno ricordato alla folla presente nella piazza la tragedia di Valencia (in cui sono morte 229 persone) e al tempo stesso protestato contro l’accanimento poliziesco verso forme di protesta nonviolente e democratiche che saranno istituzionalizzate con l’approvazione del ddl “Sicurezza”.

L’occasione è stata anche un momento di solidarietà per Greta e Toph, che per una protesta silenziosa in piazza San Marco a Venezia sono state multate 450 euro e sottoposte al daspo urbano.

A Valencia sono morte più di duecento persone per un evento climatico estremo meno di un mese fa.

Poco dopo è successa una cosa simile a Catania, in una Sicilia oppressa dalla siccità.

Questa ormai è la nostra normalità. Mentre succedono queste cose il nostro governo discute una legge per rendere illegale il dissenso.
Questa è una vergogna, dobbiamo farci sentire – Francesco 30 anni ricercatore in fisica.

LE REALTÀ PARTECIPANTI

Oltre alle persone aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione c’erano anche persone dei Cobas, dei CARC, di Ribellione Animale e di Bruciamo tutto e Diem 25-Varoufakis

FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE PER CHIEDERE A MATTARELLA DI NON PROMULGARE IL DDL SICUREZZA

A questo proposito i manifestanti hanno invitato i passanti a firmare la petizione per chiedere al Presidente Mattarella di non promulgare il disegno di legge una volta che sarà presentato al Quirinale.

Di recente il Presidente ha dichiarato di aver promulgato leggi che non condivideva. Anche questa legge non è condivisibile in un paese democratico e siamo sicuri che anche il Presidente sia conscio di ciò. Il Governo di un paese democratico deve ascoltare le ragioni di chi protesta, non arrestarli

DA SPETTATORI PASSIVI A PROTAGONISTI ATTIVI

Le persone che erano in piazza ieri sera hanno scelto: Non essere spettatori inerti.

Dobbiamo mettere i nostri politici dinnanzi alle loro responsabilità nell’affrontare la crisi climatica e nel mettere al sicuro i territori fragili. Ne va della nostra vita.
La crisi climatica non è una fatalità inevitabile ma l’effetto collaterale di un sistema politico-economico insostenibile.

In Italia ci sono ancora persone che per le inefficienze del sistema, aspettano ancora di ottenere dei risarcimenti dopo aver perso la casa in eventi climatici estremi.

Il PNACC (Piano nazionale adattamento ai cambiamenti climatici), approvato a gennaio di quest’anno è una scatola vuota.
Per questo, chiediamo con ancora più forza, l’istituzione di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato.

Il Fondo non dovrà servire solo come risarcimento danni, ma anche per mettere in sicurezza i territori più a rischio. I soldi dovranno essere ottenuti prendendoli dai responsabili della crisi climatica: attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari.

Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi.