Nel 2023 la spesa energetica media delle famiglie italiane si è ridotta del 6,4%, attestandosi a circa 1.800 €, 120 € in meno rispetto al 2022. Nello specifico, la spesa per energia elettrica e per il gas di rete si è ridotta dell’1,9 e del 14,8 %, rispettivamente, a fronte di una crescita dei prezzi per l’elettricità del 6,2% e di una sostanziale stabilità per il gas. In base ai dati ISAC CNR, l’inverno del 2023 è stato particolarmente mite, con temperature minime significativamente al di sopra della media storica, riducendo il fabbisogno di riscaldamento, in particolar modo quello di gas naturale (-16,8 %). Considerando tutte le fonti energetiche per il riscaldamento, la spesa si è ridotta del 10 % rispetto al 2022. Sono alcuni dei dati dell’ultimo Rapporto dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE), un network informale di ricercatori ed esperti, appartenenti a università, centri di ricerca e istituzioni italiane ed estere, interessati al tema della povertà energetica (https://oipeosservatorio.it/).

Ad aumentare significativamente è la povertà energetica (PE): alla fine del 2023, secondo l’indicatore utilizzato da OIPE, sono 2,36 milioni le famiglie in povertà energetica, pari al 9% del totale, in forte crescita rispetto all’anno precedente (+1,3 punti percentuali, pari a 340 mila famiglie in più), il valore più alto dall’inizio della serie storica. In particolare, è aumentata significativamente la componente di famiglie in povertà energetica “nascosta”, ovvero famiglie con spesa complessiva al di sotto della media e che dichiarano di non aver speso nulla per il riscaldamento. L’aumento è concentrato nei primi due decimi della distribuzione (+293 mila famiglie), a rimarcare il possibile peggioramento delle condizioni di queste famiglie vulnerabili che verosimilmente avrebbero ridotto il ricorso ai servizi energetici di base. Nonostante l’aumento della povertà energetica, che questi dati evidenziano in tutta la loro drammaticità, nel corso del 2023 vi è stato una progressiva eliminazione delle politiche di sostegno alla spesa energetica delle famiglie, con uno stanziamento di 10 miliardi (a fronte dei 27,3 miliardi del 2022).

A livello territoriale l’aumento della quota di famiglie in PE si concentra nelle Isole e nel Nord Ovest. Si conferma la tendenza, già riscontrata in passato, di una maggior incidenza della PE nei piccoli centri e in aree suburbane, a fronte di una lieve riduzione nelle aree metropolitane. A livello regionale, la PE nel 2023 oscilla tra il minimo del 4,9 nelle Marche e il massimo del 19,1% in Calabria. La Basilicata è la regione che registra l’incremento maggiore (+4,4 p.p.), mentre la Calabria, che nel 2022 era stata l’unica regione a vedere la quota di famiglie in PE ad aumentare, è quella che riporta la maggior riduzione (-3,3 p.p.). Poco più di un quarto delle famiglie in PE comprendevano almeno un minore. Si tratta di circa 693 mila famiglie e di 1,15 milioni di minori, il 10,6% del complesso delle famiglie con minori residenti in Italia (in crescita rispetto al 2022). “Vivere in ambienti poco salubri, scarsamente riscaldati e/o rinfrescati, oppure poco illuminati, si legge nel Rapporto dell’OIPE, espone in particolare i minori all’aumento di problematiche respiratorie, riduce la qualità del tempo vissuto in casa, e, in ultima analisi, può influenzare la loro crescita e le connesse opportunità.”

L’incidenza dei minori in PE è particolarmente rilevante per le famiglie in cui la persona di riferimento non ha cittadinanza italiana (“famiglie straniere” – circa 1,9 milioni di famiglie). Nel 2023, l’incidenza della PE nelle famiglie con minori era 2,8 volte più alta nelle famiglie straniere (circa 200 mila famiglie, in crescita) per l’effetto congiunto di una maggior concentrazione delle famiglie straniere nei decimi più bassi della distribuzione della spesa e di un numero maggiore di minori in queste famiglie. Tale risultato è in linea con la maggior quota di famiglie dove la persona di riferimento non ha la cittadinanza italiana e che risultano in PE: nel 2023, oltre il 24 % di queste famiglie risultava in PE, con forte concentrazione della loro presenza nel Nord Italia.

Anche l’ISTAT nel suo Rapporto Annuale 2024, a proposito di PE e usando la misura proposta da OIPE,  conferma la stima di 2 milioni di famiglie, il 7,7% del totale, in povertà energetica; segnala una riduzione rispetto al 2021 (-190 mila famiglie in PE), in particolar grazie ai trasferimenti per ridurre caro energia); e sottolinea che a fronte di questa riduzione, la povertà energetica cresce nelle famiglie con minori (10,2% in PE) e in quelle con persona di riferimento straniera (18,1%).

Sul fronte della lotta alla povertà energetica va segnalato WEL – Welfare energetico locale, un progetto promosso e coordinato dalla Fondazione Basso e dal Forum Disuguaglianze e Diversità, pensato per promuovere un approccio alla transizione ecologica in grado di tenere conto delle disuguaglianze sociali e delle diversità territoriali. WEL è stato avviato nell’ottobre del 2022 con una ricerca-azione in cinque città italiane con l’obiettivo di valutare le diverse cause della povertà energetica e avanzare proposte di policy a livello locale. Il percorso ha visto la collaborazione di cinque organizzazioni civiche cittadine: Ecolò a Sesto Fiorentino e a Firenze, Adesso Trieste a Trieste, AmbientalMente a Lecco, Progetto Concittadino a Varese e Coalizione Civica per Bologna a Bologna, tutte associazioni che hanno prodotto una lista ecologista e civica nei rispettivi consigli comunali.  Il percorso si è chiuso con una conferenza online tenuta ad ottobre 2023 (https://www.youtube.com/watch?v=U64qqBwvKFU)  e con la pubblicazione di un interessante rapporto scientifico “Welfare Energetico Locale: un anno di sperimentazione per nuove politiche pubbliche” (https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/wp-content/uploads/2023/12/Rapporto-scientifico-Welfare-Energetico-Locale-1.x36831.x32771.x40938.pdf).

Qui il Rapporto OIPE: https://oipeosservatorio.it/wp-content/uploads/2024/12/2024_PE_ITA_2023.pdf.