Con il colpo di Stato dell’8 marzo 1963 e la dichiarazione dello stato di emergenza, è iniziata la fase di assassinio dell’indipendenza della magistratura. La Lega siriana per i diritti umani e i sindacati degli avvocati hanno dovuto affrontare decisioni ingiuste contro i giudici e i sindacati professionali. Con l’assassinio della magistratura indipendente, la giunta di sicurezza ha monopolizzato il potere esecutivo, legislativo e giudiziario: una magistratura con istruzioni per disegnare il tiranno, un’assemblea popolare senza un popolo eletto e ministri che gestiscono gli affari dello Stato sequestrato.

Sessant’anni di tirannia contro la resistenza civile… Tutti abbiamo sofferto per la prigionia, l’esilio e gli abusi, ma il sogno di costruire uno Stato di diritto è rimasto la nostra speranza di salvezza e per salvare e liberare il nostro popolo da questo incubo che era vissuto, durato a lungo e aveva commesso crimini contro generazioni.

Ciò che il regime criminale e altri hanno fatto non distorcerà la certezza della nostra visione, e rifiutiamo la logica della vendetta e dell’uccisione, così come la logica dell’uccisione “legittima” e dell’uccisione illegale. Il nostro riferimento nell’amministrazione della giustizia si basa sui principi umanitari ratificati dai Paesi musulmani e non musulmani e sulla Carta internazionale dei diritti umani.

Nel 2004, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha pubblicato un rapporto intitolato “Giustizia di transizione nelle società in conflitto”. Il rapporto affrontava tre questioni principali e importanti:

Primo, le Nazioni Unite si concentrano sulla giustizia di transizione e sullo Stato di diritto nelle società in conflitto e oltre.

Secondo, prestano adeguata attenzione alle “valutazioni, alla partecipazione, ai bisogni e alle aspirazioni locali” e forniscono un sostegno internazionale basato su questo.

In terzo luogo, le Nazioni Unite devono sostenere i servizi locali di riforma e aiutare a costruire le istituzioni nazionali del settore giudiziario. Inoltre, devono contribuire a colmare il vuoto nel settore dello stato di diritto.

Queste tre questioni sono urgentemente necessarie in Siria oggi, quindi abbiamo contattato cinquanta giudici, avvocati e attivisti per i diritti umani provenienti da varie regioni siriane per formarli in modo intensivo sulle basi della giustizia di transizione in base alle esperienze delle persone e alle caratteristiche specifiche di ogni Paese, secondo la definizione internazionale del termine “meccanismi che la società deve intraprendere per affrontare l’eredità di trasgressioni del passato su larga scala, per garantire la responsabilità, stabilire la giustizia e raggiungere la riconciliazione”. Gli obblighi della Siria ai sensi del Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato nel 1968.

Diverse delle competenze internazionali più rilevanti che hanno lavorato con noi nella formazione di Tunisia, Sudan e Marocco sono state contattate per essere tra i formatori e costruire l’Alta Commissione Indipendente per la Giustizia di Transizione.

Questo organismo documenterà, monitorerà e perseguirà tutti i gravi crimini commessi e che vengono ancora perpetrati contro il popolo siriano in varie regioni. Nessuno che abbia le mani macchiate di sangue siriano resterà impunito.

Vogliamo chiarire a tutti i gruppi armati che nessuno è al di sopra della legge o può sfuggire alle proprie responsabilità. Questo vale anche per coloro che sono fuggiti dal Paese; il mondo è interconnesso e coloro che commettono gravi crimini contro il popolo siriano o lo derubano alla fine dovranno affrontare la giustizia, indipendentemente da dove si trovino.

Stabilire la giustizia è essenziale per creare una Siria libera, indipendente e degna per tutto il suo popolo.

Questa dichiarazione è sostenuta da organizzazioni siriane per i diritti civili e umani e da esperti in materia legale provenienenti dal Paese e dall’estero.

Vi preghiamo di inviare i nomi di coloro che si impegnano a mantenere questo impegno a tribunalswatch@gmail.com, in modo che possiamo tenerne traccia.

Annunceremo i principali promotori e le iniziative il 10 dicembre 2024, in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani.

10 dicembre 2024, Giornata internazionale dei diritti umani.

Gruppo per la Giustizia in Siria

Traduzione di Annalaura Erroi