Un percorso anomalo quello concesso ieri, sabato 14 dicembre, a Roma ai manifestanti contro il ddl 1660: da piazzale del Verano, passando per via Regina Elena, costeggiando poi villa Borghese fino a Piazza del Popolo. Lo shopping natalizio è salvaguardato, le vie dei negozi e del turismo non sono state disturbate come pure la visita del Papa a S. Maria Maggiore da dove solitamente partono i cortei.
Lo spezzone degli studenti di scuole e facoltà occupate, il più folto e compatto con tanto di servizio d’ordine, è partito dalla Sapienza, ha attraversato il quartiere S. Lorenzo per poi confluire a piazzale del Verano dove si è ricongiunto con il resto dei manifestanti [trentamila secondo il TgCom, ndr].
Tra le delegazioni: i toscani del GKN con il loro ormai conosciuto striscione INSORGIAMO e i veneti di Porto Marghera. Poi tante sigle, dai NO-AD contro l’autonomia differenziata a Liberi di Lottare, ai COBAS, alla CGIL e Rifondazione Comunista. Si è vista anche qualche bandiera del M5S.
Manifestanti pacifici e ordinati molto compresi dell’importanza della riuscita senza disordini e già proiettati verso la dimostrazione del prossimo venerdì a difesa del popolo kurdo e contro l’escalation della guerra in Medio Oriente.
Tra chi sfilava in prima fila Adelmo Cervi con Pagliarulo dell’ANPI, e poi Zerocalcare e altre figure note e meno note. Interessante vedere sciolti tra la folla, con una piantina di marjuana in mano,” in difesa di una economia sana e legale” come recita il loro volantino, i NIC, negozianti italiani di canapa, cannabis light ovviamente.
I contenuti della manifestazione erano già stati efficacemente esplicitati durante l’assemblea di convocazione alla Sapienza dalla giurista torinese Algostino, docente di Diritto Costituzionale. Il DDL 1660 delegittima ogni dissenso in violazione dei diritti costituzionali che garantiscono libertà di manifestare il proprio pensiero, scioperare e riunirsi.
Dalla sicurezza dei diritti con questo DDL si passa alla sicurezza come ordine pubblico, segnando di fatto il passaggio dallo stato sociale allo stato penale.
Infine il disegno di legge discrimina gli stranieri. Essere stranieri diventa un reato in sé. La maggioranza di governo viola la Costituzione e la nostra voce dovrebbe sentirsi più alta di quanto non si sia sentita oggi.