Il 20 dicembre, più di 500.000 abitanti dell’Avana, in rappresentanza del popolo, guidati dal Generale dell’Esercito e leader della Rivoluzione, Raúl Castro Ruz, e da Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, hanno marciato davanti all’ambasciata degli Stati Uniti in una massiccia manifestazione contro il blocco e l’inclusione del Paese nella lista degli sponsor statali del terrorismo stilata dal Dipartimento di Stato americano.
La convocazione è stata una grande dimostrazione di sostegno popolare alla Rivoluzione, oltre che un’attestazione di unità in cui è emersa la gioia, la fiducia e l’ottimismo dei cubani nonostante le difficoltà quotidiane causate dalla politica di massima pressione del governo statunitense. È stata una marcia per la vita, l’onore, la dignità e il futuro di un popolo eroico e pacifico.
Di grande simbolismo è stata la presenza incoraggiante di Raúl come principale rappresentante di quella generazione storica che ci ha portato alla vittoria nel 1959, camminando saldamente al fianco dei giovani, che portano avanti la premessa di non deludere coloro che hanno dedicato la loro vita alla difesa della sovranità nazionale.
Nel suo discorso di apertura, il Presidente Díaz-Canel ha affermato: “La pretesa degli Stati Uniti di lacerare la dignità di questo popolo, attraverso la clava, è stato annullata oggi con questa manifestazione e marcia dei combattenti, che dimostra quanto alto continui a essere l’onore della nostra Patria”.
Con la stessa convinzione, dimostrata in quasi 66 anni di gloriosa resistenza da parte di diverse generazioni di cubani di fronte all’ostilità dei governi statunitensi che si sono succeduti, continueremo a lottare per costruire i nostri sogni, vincendo l’ingerenza che cerca senza successo di piegare la nostra volontà di essere una nazione libera e sovrana. È la volontà di un intero popolo! Viva Cuba!
CRED – Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia