Questa è una selezione delle migliori buone notizie sui diritti umani del 2024, scelte una per mese su un totale di oltre 300.

Gennaio – Diritti sessuali e riproduttivi – Andorra
Il 17 gennaio l’attivista per i diritti delle donne Vanessa Mendoza Cortés è stata assolta dall’accusa di diffamazione. Era stata denunciata per “reato contro il prestigio delle istituzioni” per aver dichiarato nel 2019, di fronte al Comitato delle Nazioni Unite sull’eliminazione della discriminazione contro le donne, che ad Andorra era impossibile abortire.

Febbraio – Diritti delle persone Lgtqia+ – Grecia
Il 15 febbraio il Parlamento ha approvato la legge che riconosce il matrimonio egualitario e consente le adozioni alle coppie del medesimo sesso. La Grecia è diventata così il ventunesimo Stato europeo a prevedere il matrimonio egualitario.

Marzo – Libertà d’informazione – Repubblica Democratica del Congo
Il 18 marzo è tornato in libertà il giornalista Stanis Bujakera, corrispondente della rivista “Jeune Afrique” e dell’agenzia di stampa “Reuters”. Era stato arrestato nel settembre 2023 a causa di un articolo che coinvolgeva i servizi segreti militari nella morte dell’oppositore politico Chérubin Okende.

Aprile – Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 19 aprile, dopo cinque anni di indagini e due di udienze preliminari, il giudice dell’udienza preliminare di Trapani ha disposto il non luogo a procedere, poiché “il fatto non sussiste”, nei confronti di 10 imputati di Ong di ricerca e soccorso in mare accusati di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.

Maggio – Giustizia internazionale – Francia/Siria
Il 24 maggio un tribunale di Parigi ha condannato all’ergastolo in contumacia tre alti funzionari della sicurezza del governo siriano, Ali Mamlouk, Jamil Hassan e Abdel Salam Mahmood, per complicità in crimini di guerra e contro l’umanità in relazione alla sparizione forzata di Mazen e Patrick Dabbagh, padre e figlio con doppia nazionalità, avvenuta nel novembre 2013.

Giugno – Libertà d’informazione – Stati Uniti d’America/Regno Unito
Il 25 giugno Julian Assange è uscito dalla prigione britannica di Belmarsh a seguito di un accordo raggiunto dal suo team legale col dipartimento della Giustizia statunitense: Assange ha ammesso di essere colpevole di un reato minore in cambio di una condanna a 62 mesi di carcere, già scontata nel Regno Unito.

Luglio – Diritti delle persone minorenni – Sierra Leone
Il 2 luglio il presidente della Sierra Leone Julius Maada Bio ha firmato la legge che dichiara illegale la diffusa prassi dei matrimoni forzati e precoci. Secondo i gruppi locali per i diritti umani e Amnesty International, un terzo dei matrimoni nel Paese coinvolge contro la loro volontà ragazze di età inferiore ai 18 anni.

Agosto – Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 26 agosto è stato scarcerato Mahmoud Hussein, un attivista arrestato più volte per aver indossato una maglietta con la scritta “Per una nazione senza tortura”. Il 26 giugno 2024 era stato condannato a tre anni di carcere, esauriti sommando il periodo di detenzione preventiva a quello trascorso in prigione dopo la sentenza.

Settembre – Prigionieri di coscienza – Vietnam
Il 20 settembre sono stati scarcerati l’attivista per la giustizia climatica Hoang Thi Minh Hong (f) e Tran Huynh Duy Truc (m), fondatore di un’organizzazione per i diritti umani, che stavano scontando rispettivamente condanne a tre e a 16 anni di carcere emesse nel 2023 e nel 2010.

Ottobre – Pena di morte – Giappone
L’8 ottobre la pubblica accusa ha deciso di non ricorrere contro il verdetto d’innocenza del 26 settembre in favore di Hamakada Iwao, ingiustamente condannato all’impiccagione per un omicidio avvenuto nel 1968 e che aveva trascorso oltre 45 anni nel braccio della morte.

Novembre – Diritti delle persone minorenni – Colombia
Il 13 novembre il Senato ha approvato all’unanimità e in via definitiva un disegno di legge che vieta i matrimoni precoci, cioè le unioni tra un adulto e una persona con meno di 18 anni, oppure tra persone minorenni. Le persone minorenni già sposate potranno chiedere l’annullamento del matrimonio.

Dicembre – Giustizia – Belgio
Il 2 dicembre la Corte d’Appello di Bruxelles ha riconosciuto la responsabilità del Belgio nel rapimento e nella sistematica segregazione razziale dei bambini e delle bambine metìs (nate da madri congolesi e padri belgi) durante la colonizzazione del Congo Belga. Il procedimento era stato avviato da cinque donne metìs, nate nel Congo Belga tra il 1948 e il 1952.