Mosaico dei giorni
Il calendario della vergogna
9 dicembre 2024 – Tonio Dell’Olio
Riprendo l’incipit dell’articolo di Irene Famà pubblicato su La Stampa di sabato 7 dicembre scorso.
Il carcere dovrebbe essere luogo di riscatto.
E gli agenti i custodi di quel luogo così complesso dove quest’anno 86 detenuti si sono tolti la vita.
Eppure il calendario 2025 della polizia penitenziaria è un susseguirsi di foto che fanno sfoggio di forza e muscoli.
Dodici scatti con manganelli in pugno, pistole spianate e scudi antisommossa, tecniche per immobilizzare una persona a terra e azioni di contenimento, agenti al poligono e con il volto coperto o giubbotti antiproiettile.
«Raccontano la formazione attraverso le varie sfaccettature: lo studio, l’addestramento, l’aggiornamento e l’allenamento», è stato detto durante la presentazione.
«È violento e machista», tuonano dal Partito Democratico. «Chiediamo al governo il ritiro immediato».
I messaggi che trasmette, sottolineano, «rappresentano le carceri come esclusivo teatro di conflitto e violenza».
Così «si rischia di legittimare approcci repressivi, in netto contrasto con il ruolo che il sistema penitenziario dovrebbe svolgere: favorire il reinserimento sociale delle persone detenute e garantire il rispetto della loro dignità».
Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro va all’attacco: difende il calendario, parla di «cieco furore ideologico», di «pregiudizio per le divise».
Link alle immagini
https://www.youtube.com/watch?v=QeqYE94TEqY