Dopo più di mille giorni di invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, condannata a livello internazionale, e più di un milione di vittime, questa guerra insensata deve finire.
I quaccheri ucraini hanno proposto di introdurre una tregua natalizia per avviare i colloqui di pace, quanto prima tanto meglio, auspicabilmente tra il 25 dicembre e il 7 gennaio, giorni in cui si festeggia il Natale in Ucraina e in Russia. “Preghiamo per la pace e la giustizia” – è stato detto durante un incontro di preghiera.
Tali colloqui di pace potrebbero includere l’introduzione di un cessate il fuoco, l’adesione alla NATO come garanzia di sicurezza per l’Ucraina, la neutralità nucleare (adesione al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari) dell’Ucraina e l’impegno della NATO a consentire la neutralità nucleare per i membri dell’alleanza come garanzia di sicurezza per la Russia, nonché la disponibilità di entrambe le parti a risolvere la loro disputa territoriale con mezzi pacifici.
I sondaggi d’opinione sia in Russia che in Ucraina mostrano il sostegno ai colloqui di pace, ma anche un forte appoggio popolare alle posizioni incompatibili di entrambi i governi. Tuttavia, molte persone non sono disposte a combattere la guerra per le richieste radicali dei loro governi. Milioni di persone sono fuggite dalla Russia e dall’Ucraina per non essere mobilitate con la forza in un tritacarne. Il governo russo ha dichiarato le persone “agenti stranieri” e ha represso senza sosta gli obiettori di coscienza al servizio militare e gli attivisti contro la guerra. L’Ucraina imprigiona gli obiettori, rapisce per strada uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni e li trasporta con la forza nei centri di reclutamento, dove coloro che si rifiutano di combattere la guerra sono trattati in modo disumano; sono stati segnalati diversi casi di morte durante la detenzione. La diserzione è pandemica negli eserciti russo e ucraino.
La Russia insiste che l’Ucraina deve rinunciare ai territori occupati e alle aspirazioni di adesione alla NATO. Ci sono affermazioni controverse secondo cui i territori occupati dalla Russia in Ucraina erano storicamente popolati da russi, e controdeduzioni secondo cui la politica coloniale russa e la negazione dell’esistenza dell’Ucraina come nazione indipendente non hanno basi legittime nel diritto internazionale.
L’Ucraina rifiuta di cedere ufficialmente i territori e vede l’adesione alla NATO come l’unica garanzia di sicurezza praticabile che potrebbe prevenire ulteriori attacchi russi, anche se l’Ucraina (secondo l’intervista del Presidente Zelensky a Sky News) è pronta a non perseguire la riconquista dei territori occupati dalla Russia con la forza, rinunciando agli sforzi diplomatici, in cambio di un invito alla NATO senza garanzie di cui all’articolo 5 relative ai territori occupati dalla Russia.
Mentre queste posizioni sono fissate come non negoziabili, l’offensiva russa espande gradualmente i territori occupati in Ucraina e la controffensiva ucraina ha catturato una piccola parte della terraferma russa, che alcuni propagandisti in Ucraina chiamano territori storici ucraini.
La guerra si è inasprita con il lancio di un missile balistico ipersonico russo a raggio intermedio contro la città ucraina di Dnipro, in una chiara minaccia nucleare. Intanto il governo ucraino ha ottenuto dagli Stati Uniti e da altri governi occidentali il permesso di utilizzare le loro forniture di armi per colpire a lungo raggio la Russia dopo il presunto coinvolgimento militare della Corea del Nord da parte russa.
Affermando che le ambizioni ucraine di adesione alla NATO non sono negoziabili, mentre il Presidente eletto Trump ha segnalato la volontà di impedire che ciò avvenga come merce di scambio per il Presidente Putin, il Presidente Zelensky ha segnalato che il rifiuto di quella che, a suo dire, è l’unica vera garanzia di sicurezza strategica che l’Occidente potrebbe offrire potrebbe far riconsiderare all’Ucraina la decisione di rinunciare alle armi nucleari presa negli anni ’90.
I pericolosi segnali informali che l’Ucraina potrebbe realisticamente riacquistare le armi nucleari se non le venisse permesso di entrare nella NATO sono già utilizzati dal Cremlino per giustificare l’escalation del suo ricatto nucleare, anche se questi segnali sono ufficialmente respinti dalle dichiarazioni che l’Ucraina rispetta i suoi obblighi di non proliferazione. Tuttavia, essendo uno dei Paesi con la più bassa paura di guerra nucleare al mondo, come rivelano i sondaggi, l’Ucraina sembra avere alcuni radicali tra la sua élite al potere che tendono ad affermazioni avventate come “avremo un ombrello nucleare della NATO o delle bombe atomiche fatte in casa”.
Dopo le proposte di “falchi” nominati da Trump per la politica estera, tra cui quella di un ambasciatore all’ONU che nel 2022 sostenne l’adesione dell’Ucraina alla NATO, gli scambi pubblici sui media tra gli uomini di Trump e di Putin che suggeriscono un approccio di “pace attraverso la forza” e la mancanza di volontà di fare compromessi da entrambe le parti, è possibile che il piano di “pace in 24 ore” del Presidente eletto Trump porti a un rapido rifiuto della sua offerta da parte del Cremlino e a un conseguente aumento del sostegno militare all’Ucraina, senza escludere anche una minaccia dell’uso della forza nucleare.
La prevenzione di una guerra nucleare tra la NATO e la Russia e la sopravvivenza dell’umanità richiedono che la fine della guerra di aggressione russa avvenga in modo pacifico ed equo, non “congelando” la guerra ma avviando un vero processo di riconciliazione. A tal fine, sono necessarie trasformazioni nell’architettura della sicurezza mondiale; uno spirito di cambiamento si sta già avvertendo con le discussioni sulle necessarie riforme della NATO e delle Nazioni Unite.
Il cambiamento più importante è rendere la NATO meno minacciosa per la Russia, dove attualmente è percepita come un’alleanza nucleare ostile. L’esperienza della guerra in Ucraina dimostra che la NATO potrebbe aiutare l’Ucraina in una guerra difensiva con mezzi convenzionali, senza deterrenza nucleare. Questa attenta riduzione della minaccia nucleare potrebbe essere la base per un accordo a lungo termine con la Russia, anche se la NATO non abbandonerà la sua cosiddetta “politica delle porte aperte” che infastidisce il Cremlino.
Naturalmente, sarebbe ideale sciogliere la NATO insieme a tutte le alleanze militari e gli eserciti del mondo, eliminare tutte le armi nucleari e convenzionali e dare alle Nazioni Unite più poteri e risorse per rafforzare la governance globale nonviolenta e la risoluzione pacifica dei conflitti. Tuttavia, in assenza di un’adeguata educazione alla pace, la maggior parte delle persone, quasi ovunque, continua a riporre la propria fiducia negli eserciti e nelle alleanze militari invece che nel dialogo e nella diplomazia per la costruzione della pace. Poiché gli entusiasti dei movimenti per la pace non hanno ancora cambiato questa situazione, dobbiamo pensare a una transizione graduale verso la pace universale, passo dopo passo.
Dopo il primo passo, il cessate il fuoco, l’impegno alla neutralità nucleare potrebbe essere una soluzione basata sui valori per porre fine alla guerra in Ucraina con un appello universale.
“Al vertice di Rio de Janeiro, i leader delle 20 maggiori economie mondiali nella loro dichiarazione si sono impegnati a realizzare un mondo libero da armi nucleari. Infatti, la guerra nucleare non dovrebbe accadere: significherebbe città trasformate in cimiteri radioattivi e milioni di morti. Immagino che anche l’Ucraina potrebbe impegnarsi per un mondo libero da armi nucleari aderendo al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, in modo che se anche dovesse entrare nella NATO, non ci sarebbero né armi nucleari né esercitazioni nucleari nel territorio ucraino” ha suggerito un esponente quacchero.
Gli attuali Stati firmatari del TPAN e i movimenti pacifisti potrebbero proporre la neutralità nucleare per l’Ucraina e la tolleranza della neutralità nucleare nella NATO come modo per riconciliarsi con la Russia. Potrebbero ricordare agli alleati e ai rivali della NATO i loro obblighi di compiere sforzi in buona fede per il completo disarmo nucleare, secondo l’articolo VI del Trattato di non proliferazione, e insistere sul fatto che il Club nucleare deve smettere di minacciare il mondo con l’apocalisse atomica, ironicamente per il bene della cosiddetta sicurezza.
Se la NATO consentirà ai suoi membri di partecipare al TPAN, non solo l’Ucraina ma anche Paesi tradizionalmente pacifici come Svezia, Norvegia e Finlandia potrebbero prendere in considerazione la neutralità nucleare all’interno della NATO, diminuendo i rischi di guerra nucleare, o di qualsiasi guerra, in Europa.
La Russia tollera già la neutralità nucleare di alleati e partner come il Kazakistan (membro dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva guidata dalla Russia) e la Mongolia, quindi sarebbe proporzionale che i Paesi della NATO adottassero la stessa politica.
Oltre ai danni diretti dell’aggressione russa contro l’Ucraina, ci sono anche tendenze antidemocratiche e accuse reciproche esagerate nel seminare l’odio etnico verso il nemico attraverso la propaganda ufficiale sia in Russia che in Ucraina. Sebbene questa somiglianza tra aggressore e vittima non sia una scusa per l’aggressione russa, sembra che sia necessaria una sorta di trasformazione pacifica in entrambe le società per una vera riconciliazione in futuro. Sia la conoscenza che la fede potrebbero essere utili in questo percorso di trasformazione.
I quaccheri ucraini e altri pacifisti sperano che le chiese tradizionali che benedicono spudoratamente la guerra e il militarismo possano tornare a diffondere posizioni religiose pacifiche e un pacifismo umanista laico.
Abbiamo lanciato in Ucraina la Scuola di Pacifismo per Civili Liberi che educa le persone alla natura e alle pratiche di pace autentica; quando questo progetto sarà sufficientemente sviluppato, abbiamo in programma di assistere gli amici russi nella creazione di una scuola simile.
Il Movimento Pacifista Ucraino, in quanto affiliato a World BEYOND War, continuerà a contribuire agli sforzi di educazione alla pace della nostra rete mondiale che mira all’abolizione di tutte le guerre.
Traduzione dall’inglese di Anna Polo