Riceviamo dall’Assemblea dei Migranti di Sicilia e con convinzione diffondiamo

Appello alla mobilitazione: per l’accesso al permesso di soggiorno per tutte e tutti!

La propaganda di destra di questo Governo, che continua ad indicare i migranti come “peso” per il paese, si scontra con la realtà dei fatti: migliaia di donne e uomini migranti arrivati nel nostro paese vengono sfruttati e reggono interi settori economici come quello agricolo ed edilizio. Nelle nostre campagne e nei nostri cantieri, ma anche nei servizi alla persona e nel turismo, sono i migranti a permettere a migliaia di aziende di continuare a stare sul mercato.

Migranti truffati dalle varie regolarizzazioni e in ultimo dal decreto flussi, costretti a pagare somme ingenti a intermediari senza scrupoli pur di arrivare in Italia e avere un permesso di soggiorno.

Il ricatto imposto dalla legge Bossi – Fini (che nessuno dei governi di centro sinistra ha mai abolito), quello di legare il permesso di soggiorno al lavoro, rende ricattabili i migranti, costretti ad accettare qualsiasi condizione di lavoro.

La posizione di vulnerabilità imposta alle e ai migranti da questa legge è stata resa ancora più forte dal cosiddetto “Decreto Cutro” poi convertito in Legge n. 50, che ha sancito l’eliminazione della tutela del diritto alla vita privata e familiare del cittadino straniero e la non convertibilità del permesso di soggiorno ad esso precedentemente correlato (permesso di soggiorno per protezione speciale) e ha ulteriormente ristretto le possibilità di regolarizzazione attraverso altri istituti giuridici.

I tempi di attesa per il rinnovo o il rilascio dei titoli di soggiorno tout court sono sempre più lunghi, e le Questure continuano ad applicare prassi illegittime in materia di accesso alla procedura di protezione internazionale. Enti come Poste Italiane e gli istituti bancari continuano ad applicare discriminazioni riguardo all’attivazione dei conti correnti per i richiedenti asilo, e i requisiti per il rilascio dei permessi di soggiorno per lavoro subordinato, in particolare per le categorie dei lavoratori/trici domestici e agricoli, continuano ad essere sproporzionati.

In questo scenario si inseriscono le recenti proposte contenute nel cosiddetto ddl 1660, creato con l’obiettivo di intimorire chi oggi si espone pubblicamente contro il sistema capitalista e contro la guerra. In realtà l’obiettivo più grande è quello di instillare paura ai soggetti singoli, disgregando le categorie che si stanno organizzando, mettendo tutto sotto ad una teca di vetro, iniziando la “guerra al nemico interno” e provando a spegnere sul nascere ogni volontà organizzativa contro tutte le oppressioni che sistemicamente subiamo sulla nostra pelle.

L’organizzazione delle lotte dei lavoratori migranti e delle persone razzializzate nelle campagne e nelle città si sta espandendo per partecipazione e frequenza, e mette al centro rivendicazioni chiare su documenti, condizioni di lavoro e politiche repressive.

Facciamo appello a tutte le forze politiche, sindacali e associative a sostenere queste lotte e a mobilitarci assieme per il miglioramento della condizione delle/dei migranti presenti sul nostro territorio.

Contro la scandalosa legislazione italiana in materia di immigrazione e accoglienza, che non fa altro che criminalizzare e rendere più vulnerabili e ricattabili i migranti stessi.

Contro lo sfruttamento lavorativo nelle campagne di tutta Italia e il ricatto del permesso di soggiorno. Contro la repressione dei e delle migranti attraverso dispositivi come i CPR. Contro il razzismo di stato e la sua violenza che produce morte e sofferenza.

Diciamo basta a tutto questo e basta ai morti e allo sfruttamento dei lavoratori migranti!

Mobilitiamoci insieme per l’abolizione della legge Bossi-Fini e della legge 50, la regolarizzazione di tutti i cittadini e le cittadine stranier3 presenti sul territorio italiano e l’immediata chiusura di tutti i CPR, veri e propri lager.

Da anni chi vive nei centri d’accoglienza denuncia come questo sistema sia ormai fallito ma soprattutto come abbia creato le condizioni per lo sfruttamento e la ricattabilità dei lavoratori stranieri.

Inoltre, in tutta Italia si registrano gravissimi ritardi nel rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno. Tutto questo in un contesto in cui, in Italia, la possibilità di ottenere dei documenti (seppure temporanei) rimane nella grande maggioranza dei casi ancorata a un contratto di lavoro, obbligando lavoratori e lavoratrici migranti ad accettare condizioni altrimenti inaccettabili.

Da anni, infatti, i lavoratori migranti organizzati denunciano le condizioni di sfruttamento a cui vengono sottoposti nelle aziende agricole della fascia trasformata del ragusano, nei campi di olive di Campobello di Mazara e in diversi settori dell’economia (su tutti, turismo e ristorazione) nelle nostre città-vetrina siciliane.

Una spirale di contraddizioni e violenze, burocratiche, poliziesche e padronali, che le lotte di lavoratori e lavoratrici migranti di questi anni hanno sempre più messo in luce. Una situazione in cui le istituzioni, locali, regionali e nazionali, fanno sempre di più gli interessi di un sistema produttivo che distrugge i corpi e devasta i territori.

E così chi si oppone a questo sistema, o chi lo vive da marginale, è considerato solo un problema di ordine pubblico, un’emergenza da risolvere con misure eccezionali. Così come emergenziali sono tutti gli interventi tanto sbandierati dai governi all’indomani di ogni tragedia e che non sono minimamente sufficienti per regolarizzare gli immigrati e le immigrate.

Di fronte a questo scenario sempre più cupo, è necessario continuare a tessere alleanze tra organizzazioni sindacali e contadine, movimenti ecologisti, collettivi migranti e di movimento, realtà cittadine e rurali.

A partire dalle rivendicazioni di verità e giustizia per Daouda e per Kitim, così come quelle dei lavoratori di Campobello di Mazara e del Ragusano e di chi in questi anni ha portato avanti proteste e rivolte nei centri di accoglienza e nei CPR, vogliamo lanciare una giornata di lotta regionale che porti insieme in piazza tutti i nostri corpi e le nostre voci.

Invitiamo tutte le realtà che condividono questo appello ad aderire alla piattaforma!

ABOLIZIONE DELLA LEGGE BOSSI-FINI, DELLA LEGGE 50 E DI TUTTI I DECRETI SECURITARI, che
ostracizzano una possibilità di integrazione piena e dignitosa per le persone migranti.

REGOLARIZZAZIONE IMMEDIATA TRAMITE SANATORIA PER TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI
STRANIER3! Ad oggi, il modello di sanatoria e, quindi, acquisizione del permesso di soggiorno e la regolarizzazione di un cittadino extra-UE non può dipendere dalla sua capacità economica, così ai cittadini extra-UE di potersi regolarizzare.

SUPERAMENTO DEL DECRETO FLUSSI! Sì all’accesso diretto del cittadino extra-UE in Italia, permettendogli di poter accedere ad un periodo di 24 mesi per ricerca lavoro/formazione con un permesso di soggiorno creato ad hoc.

Assemblea Migranti Sicilia