Bisogni della popolazione enormi: riaperti ospedali di Tabarre, Carrefour, Cité Soleil e clinica di Pran Men’m.
Ad Haiti, Medici Senza Frontiere (MSF) riapre oggi gli ospedali di Tabarre, Carrefour e Cité Soleil e la clinica di Pran Men’m, riprendendo parzialmente le attività mediche nell’area metropolitana di Port-au-Prince che erano state sospese temporaneamente per 22 giorni a causa delle ripetute minacce e violenze contro il personale e i pazienti.
Una decisione particolarmente difficile quella di sospendere le attività, anche se temporaneamente, dal momento che la città è pesantemente colpita dalle violenze e i bisogni medici sono immensi. Tuttavia, gli attacchi contro il personale e le ambulanze di MSF avevano costretto l’organizzazione a compiere questo passo. Migliaia di persone hanno bisogno di assistenza sanitaria di base, mentre il sistema sanitario è indebolito dalla violenza e dagli sfollamenti di massa. Le poche strutture pubbliche e private rimaste sono sopraffatte dagli enormi bisogni, lasciando molte persone senza alcuna possibilità di assistenza.
MSF sta ora riprendendo le attività grazie a un dialogo costruttivo con i principali attori e al coinvolgimento delle autorità per garantire il rispetto dello staff e dell’azione medica. Tuttavia, i rischi per le équipe mediche e per i pazienti rimangono elevati, soprattutto per le ambulanze. Per questo motivo il trasporto dei pazienti rimane sospeso e l’ospedale di Turgeau, che al momento funziona solo per trasferire i pazienti in altre strutture più sicure, rimane chiuso.
MSF chiede ancora una volta a tutte le parti di rispettare il personale, i pazienti e le strutture mediche, condizione essenziale per il proseguimento delle attività.
“Queste ultime tre settimane sono state particolarmente dolorose. Abbiamo dovuto sospendere l’ingresso di nuovi pazienti, consapevoli che molti non avrebbero potuto accedere alle cure di cui avevano disperatamente bisogno. Stiamo continuando a impegnarci per garantire la sicurezza necessaria alla ripresa delle nostre attività. Nonostante gli impegni presi dalle autorità, i rischi rimangono elevati e di conseguenza anche la nostra capacità di continuare a lavorare ad Haiti rimane incerta” dichiara Jean-Marc Biquet, capomissione di MSF ad Haiti. “Chiediamo a tutte le parti di rispettare la nostra missione medica e umanitaria, in modo da poter rispondere alle esigenze mediche della popolazione nella piena misura delle nostre capacità.”