Firenze per la Palestina ha inviato stamani una Lettera Aperta alla Coop in relazione all’operazione “Un aiuto per Gaza”, effettuata congiuntamente alle Misericordia della Toscana. Di seguito il testo della lettera.

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Spettabile Unicoop Firenze,

vi ringraziamo sinceramente per aver diffuso a mezzo stampa informazioni circa l’operazione “Un aiuto per Gaza”, da voi effettuata congiuntamente alle Misericordia della Toscana. Ci siamo resi conto una volta di più quale sia la vostra abilità nei giochi di prestigio. Da una parte rifiutate di togliere dai vostri scaffali i prodotti israeliani in nome della libertà del cliente di scegliere, d’altro canto fate sfoggio di spirito umanitario nel mandare alla popolazione della Striscia di Gaza aiuti che saranno probabilmente bloccati e distrutti dallo stesso Israele che non volete boicottare. Avete mostrato con chiarezza cosa significhi usare due pesi e due misure. Da un lato nessun rispetto del diritto internazionale che chiede di cessare ogni relazione anche commerciale con Israele e nessun rispetto del vostro stesso codice etico, dall’altro un ossequio alle regole del mercato e un atteggiamento compiacente verso la posizione di coloro che ancora pretendono di negare il Genocidio del popolo palestinese. Nella striscia di Gaza non c’è “una carestia imminente”: la gente sta letteralmente morendo di fame perché gli aiuti provenienti da tutto il mondo vengono attivamente bloccati e/o distrutti da Israele stesso che usa la fame come arma di guerra. Lo Stato italiano offre supporto logistico alla macchina da guerra israeliana tramite le proprie infrastrutture, tra cui i porti. Per tale motivo le citate “sinergie” tra le Misericordie, il Ministero della Difesa italiano e il Comando Operativo di Vertice Interforze dell’Aeronautica Militare rendono l’intera operazione ancora più discutibile. Si dovrebbe fare pressione su queste organizzazioni perché smettano di collaborare con uno stato genocida, chiedano un immediato cessate il fuoco e il rispetto del diritto internazionale, non considerarle utili alleati neutrali. In definitiva, questa operazione è una forma di charity washing – una elemosina che maschera l’intenzione di non cambiare nulla nei fatti. È una strategia che non prende in giro nessuno e che troviamo impresentabile e estremamente inopportuna.

Firenze per la Palestina

Firenze per la Palestina è una rete di associazioni che da più di dieci anni denuncia l’illegalità dell’occupazione israeliana, l’apartheid e le violazioni dei diritti fondamentali della popolazione palestinese.