È uscito da qualche giorno il nuovo Calendario della Nonviolenza 2025 “Nel buio si vedono le stelle. Testimoni di nonviolenza tra Israele e Palestina” realizzato dal MIR di Palermo (Movimento Internazionale della Riconciliazione), con la Consulta per la Pace del Comune e la scuola di nonviolenza della stessa città. I testi, curati dal MIR, sono di mani diverse, i disegni di Tiziana Crivello.
Il titolo riprende una frase di Martin Luther King. Per ogni mese, si raccontano le storie di figure divenute esemplari e simboliche di un impegno quotidiano per la pace. Yitzhac Rabin e Yasser Arafat, protagonisti degli accordi di Oslo del 1993, purtroppo disattesi, aprono la rassegna. Seguono i Combatants for Peace, movimento di ex-soldati israeliani e palestinesi che dal 2006 operano per l’incontro fra i due popoli; Rachel Corrie, che si fece scudo umano contro un carrarmato israeliano nella striscia di Gaza nel 2003; e ancora il villaggio Neve Shalom Wahar al Salam, e poi il movimento dei “Rabbini per i diritti umani”, noto per aver protetto i contadini musulmani dai coloni armati durante la raccolta delle olive.
E siamo così arrivati a giugno, mese dedicato al ricordo dell’Operazione Colomba, corpo civile nonviolento di interposizione nato nel 1992 e attivo nel distretto di Khan Younis dal 2002 per due anni. Nello stesso anno – e fino al 2011, quando viene ucciso da estremisti salafiti a soli 36 anni – giunge a Gerusalemme Est, per poi spostarsi nei Territori Occupati, Vittorio Arrigoni, Vik, che si batte per la difesa dei diritti umani insieme con altri compagni ed è l’unico italiano presente durante la micidiale operazione “Piombo fuso” del 2008.
Ad agosto si ricorda Mussa Assaqra, bimbo palestinese di cinque anni che è vivo grazie al cuore di un suo coetaneo israeliano donato e trapiantato. Si prosegue con la Street Art e la celeberrima bambina col palloncino di Bansky, con la scrittrice e poeta israeliana Sarai Shavir, direttrice della rivista di opposizione all’attuale governo Moznayim e curatrice di un libro bilingue destinato alla riconciliazione, per finire con la famosa West Eastern Divan Orchestra di Daniel Barenboim, che riunisce giovani provenienti da Israele, Egitto, Giordania, Siria, Libano, Palestina.
A dicembre, infine, non si può non sostare a Betlemme, “città del pane” e dunque della solidarietà e della condivisione.
Tutte le persone nelle situazioni citate, sottolineano in una nota i curatori, “hanno abitato il conflitto attraverso uno stile sobrio, condividendo con le vittime, con tutte le vittime, indipendentemente dalla loro nazionalità, la precarietà delle situazioni d’emergenza, ma anche le paure e i rischi della guerra” e financo rimanendo uccise. “Il loro messaggio si è largamente diffuso. Forza della verità è il modo usuale di tradurre il termine satyagraha scelto da Gandhi. […]
L’obiezione di coscienza cresce, evolvendo in affermazione di coscienza”.
(Per acquistare il calendario, i cui proventi andranno a progetti di educazione alla pace, potete scrivere a mirpalermo@gmail.com o visitare le pagine facebook di Mir Palermo e Consulta per la Pace Palermo)