>  MERIDIOGLOCALNEWS  – RASSEGNA  SULLE SOGGETTIV₳ZIONI METICCE  <
 

Prima l’arsenico adesso la rottura della condotta idrica. Movimento No Ponte in piazza il 14 dicembre: «𝗖𝗵𝗶𝗮𝗺𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗮𝗻𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶 𝗰𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗶. La lotta s𝗮𝗿à 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗮, 𝗺𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗻𝗼𝗶!»

« I cantieri del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo stanno diventando fonte di disagi e pericoli per gli abitanti dei nostri territori». Un’altra ragione questa – scrivono dal Movimento – per essere in piazza il 14 dicembre nella giornata di lotta contro il ponte sullo Stretto. «Per noi, d’altronde – dicono nella nota di convocazione –, il ponte non è mai stata una infrastruttura» [segue la nota politica integrale del Movimento NoPonte]

𝗜𝗹 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗲 è 𝘂𝗻 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗮𝗱 𝗶𝗺𝗽𝗼𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗲 𝗮 𝗻𝗲𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶, 𝗳𝗼𝘀𝘀𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗶. L’intero territorio viene messo a profitto per imprese di costruzione che si nutrono di risorse pubbliche. E chi se ne frega se per questo città intere dovranno essere sventrate e gli abitanti costretti in una condizione di invivibilità! Hanno persino generato una produzione sterminata di norme per consentire di applicare un modello che desse mano libera a chi vuole prendere possesso del territorio senza consentire opposizioni e veti: il Decreto ponte e la riviviscenza del contratto, il decreto infrastrutture e il progetto spezzatino, il ddl sicurezza e la produzione compulsiva di nuovi reati, il decreto ambiente e la centralizzazione delle decisioni. Il 14 dicembre sarà, dunque, una ulteriore occasione per portare in piazza le nostre ragioni, una ulteriore occasione (forse l’ultima) per urlare che non si dia l’avvio alla devastazione, per dire che abbiamo fatto di tutto per salvare il nostro territorio dalla cantierizzazione selvaggia. Se non dovesse bastare, se il CIPESS dovesse approvare il progetto definitivo assisteremo all’avvio delle operazioni preliminari, l’anticipazione dei cantieri, e con questi dovremo misurarci. Sappiamo bene che per chi pensa al guadagno personale e non al bene della comunità questo possa apparire come la conclusione dell’iter, ma per noi è solo l’inizio della lotta.

nota movimento NoPponte

 

Legge di Bilancio, per SAVE THE CHILDREN necessari investimenti nella scuola primaria per il pieno accesso alla mensa scolastica: “è uno strumento essenziale per contrastare le disuguaglianze. In Italia 1,29 milioni di bambine e bambini, pari al 13,8%, vivono in povertà assoluta”

Il servizio rappresenta infatti una chiave per combattere la povertà alimentare, garantendo un pasto sano ed equilibrato alle bambine e ai bambini, e allo stesso tempo contrastare la dispersione scolastica, attraverso l’estensione del tempo pieno

La mensa scolastica dovrebbe costituire un Livello essenziale delle prestazioni (LEP) per tutti gli studenti e le studentesse della scuola primaria, senza discriminazioni e differenze, assicurando almeno un pasto sano ed equilibrato una volta al giorno a ogni bambino e bambina – dichiara Giorgia D’Errico, Direttrice Relazioni Istituzionali di Save the Children Italia – Le forze politiche colgano l’occasione della Legge di Bilancio per fare un primo passo in questa direzione, superando divari e ritardi, con l’introduzione di un “Fondo per il contrasto alla povertà alimentare a scuola”, destinato i Comuni che utilizzano una quota del proprio bilancio per consentire l’accesso alla mensa agli studenti della scuola primaria appartenenti a famiglie che, a causa di condizioni oggettive di disagio economico, non riescono a provvedere al pagamento delle rette”. Secondo i dati Eurostat, nel 2023, il rischio di povertà o esclusione sociale ha colpito il 27,1% dei minori in Italia, a fronte del 22,8% del totale della popolazione[1]. Nel 2021 il 4,9% dei minori di 16 anni viveva in una famiglia con difficoltà economiche tali da impedire l’acquisto del cibo necessario, una quota che saliva al 7% nel Mezzogiorno. Inoltre, il 2,5% dei minori di 16 anni non consumava almeno un pasto proteico al giorno perché la famiglia non può permetterselo[2]. Eppure, nell’anno scolastico 2022-2023, solo il 57,5% degli alunni della scuola primaria ha utilizzato il servizio mensa, con forti disparità territoriali. Si passa infatti dalla Sicilia, dove solo il 12,7% degli alunni della primaria ha frequentato la mensa, alla Liguria, dove la quota si attesta all’86,4%. Le quattro regioni con la percentuale più bassa si trovano tutte nel Mezzogiorno: Sicilia (12,7%), Puglia (18,5%), Campania (24%) e Molise (27,8%), mentre le regioni con le percentuali più alte sono Liguria (86,4%), Toscana (84,7%), Lombardia (82,9%) e Piemonte (82,4%). “Favorire il pieno accesso alla mensa scolastica su tutto il territorio nazionale significa contribuire al contrasto della povertà alimentare e al superamento delle disuguaglianze, per far sì che tutti i bambini e le bambine abbiano pari opportunità a prescindere dalla loro condizione socio-economica o dal luogo in cui vivono. Chiediamo al Governo e al Parlamento un impegno in questa direzione”, ha concluso D’Errico.

 [1] Eurostat https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/ilc_peps01n__custom_14343196/default/table?lang=en
[2] ISTAT 2023, Le condizioni di vita dei minori https://www.istat.it/wp-content/uploads/2023/12/Deprivazione_minori_6_12.pdf
da Save the children

 

USB e CooLaP, dopo una lunga vertenza raggiunta intesa storica per il servizio pubblico psichiatrico! La Struttura Commissariale della Sanità in Calabria e l’ASP di Reggio firmano l’accordo che garantirà il futuro della psichiatria reggina

Questo accordo segna un punto di svolta nella gestione della salute mentale sul territorio e rappresenta una vittoria per pazienti, famiglie e lavoratori che da anni subiscono le conseguenze di scelte inadeguate e ritardi istituzionali

Grazie al piano concordato, sarà possibile superare l’assurdo blocco dei ricoveri e contrastare l’intollerabile fenomeno della mobilità passiva, che ha costretto centinaia di pazienti a cercare cure fuori provincia e regione. L’intesa prevede un piano biennale che include l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture storiche a rischio chiusura, e viene ribadito l’impegno per rafforzare la rete territoriale psichiatrica, migliorando l’accesso ai servizi diurni e domiciliari. Questa vittoria dimostra che le battaglie condotte in questi anni avevano una base solida: abbiamo sempre sostenuto che il problema non fosse legale, ma politico. I dati erano chiari: liste d’attesa insostenibili, strutture considerate un problema anziché una risorsa, e un territorio privato di un’assistenza essenziale. Finalmente, grazie all’intervento del Presidente Occhiuto, è emersa la volontà politica di risolvere una situazione inaccettabile. Ringraziamo il Presidente Occhiuto per il suo impegno concreto e per aver riconosciuto la validità delle nostre richieste. Questo accordo rappresenta un primo passo, ma USB e CooLaP resteranno vigili affinché tutti gli impegni sottoscritti vengano rispettati nei tempi previsti. Siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare, ma oggi celebriamo un risultato storico, frutto della determinazione di chi non ha mai smesso di lottare. Continueremo a essere al fianco di pazienti, famiglie e lavoratori per garantire che il diritto alla salute mentale non sia mai più messo in discussione.

nota sindacale USB

 

I pacifisti rilanciano aprendo un portale web si chiama paceinmovimento: un archivio di oltre mille documenti e foto, uno spazio per il confronto: accendere una luce per indicare la via da seguire. “Una via in cui ci serve unità, ascoltare gli altri, rispettare tutte le diversità”

Presentato alla Camera il portale dei pacifisti italiani – dedicato alla memoria di Tom Benetollo, a vent’anni dalla sua scomparsa – è stata realizzato da Arci, Un Ponte Per e Sbilanciamoci! e finanziato dall’Istituto buddista italiano con l’otto per mille

Le ragioni dei pacifisti non hanno molta visibilità in questi tempi di guerra – 56 scenari di conflitto armato sono attivi in questo momento nel mondo – e così i pacifisti, accusati di volta in vola di essere filo-questi e filo-quelli, messi nell’angolo dalla retorica bellica del riarmo, hanno deciso di aprire sul web un portale. È attivo dall’11 dicembre all’indirizzo www.paceinmovimento.it ed è stato presentato alla Camera insieme al nuovo intergruppo dei parlamentari per la pace, in partenza per l’Aja per dare solidarietà al Tribunale penale internazionale e ribadire la necessità fondamentale del diritto internazionale per risolvere i conflitti e punire i crimini di guerra e contro l’umanità. Ma veniamo al sito dei pacifisti: anche se è ancora un “work in progress”, già contiene oltre mille documenti, suddivisi per decenni, più una sezione dedicata -appunto- a Benetollo, padre del pacifismo italiano negli anni della sua forza, quando in tutto il mondo fu definito il più grande movimento dal basso della storia moderna e uno dei grandi attori sulla scena mondiale. “In questo momento ci è sembrato importante contrastare chi vuole cancellare la storia e farci vivere in un eterno presente in modo da non riuscire più nemmeno a immaginare una via alternativa”, ha sottolineato Raffaella Bolini dell’Arci. Nel sito ci sarà anche una parte riservata alla “campagna”, dedicata cioè alle iniziative di formazione e allo scambio tra generazioni, al passaggio di testimone, insomma. Mentre l’archivio potrà essere arricchito da ricordi e testimonianze in modo aperto e partecipativo.

leggi integralmente l’articolo di Rachele Gonnelli su Sbilanciamoci.info

 

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