La Sea-Watch 5 si trovava ieri a Palermo per fornire assistenza medica ad alcuni dei naufraghi soccorsi venerdì e per lo sbarco dei minori disposto dal Tribunale competente.
Tutte le persone soccorse dovrebbero poter sbarcare avendo raggiunto un porto sicuro, ma le autorità italiane hanno imposto di proseguire in un estenuante e inutile viaggio di quattro giorni verso Ravenna.
Lo sbarco parziale è disumano e discriminatorio.
32 naufraghi si trovavano ancora a bordo della nave dopo che 17 persone, tra minorenni e fragili, sono sbarcate tra ieri e oggi.
Alla fine la situazione si è sbloccata e tutte le persone soccorse dalla Sea-Watch 5 potranno scendere a terra a Palermo. Il diritto internazionale, che prevede lo sbarco immediato delle persone soccorse nel porto sicuro più vicino, è stato rispettato. Quella che dovrebbe essere la norma è ormai una rara eccezione.