Riceviamo e pubblichiamo dalla newsletter della Associazione Italia-Birmania insieme APS
“La Giunta militare birmana ha ospitato dal 2 al 24 ottobre la 42° Conferenza ASEANPOL a cui ha partecipato anche il Presidente dell’INTERPOL, che invece di arrestare i militari gli ha stretto la mano.
Nonostante la condanna internazionale dell’ASEAN per la violazione dei diritti umani, nonostante il procedimento pendente presso la Corte Internazionale di Giustizia sulla violazione della convenzione sul genocidio e il procedimento presso la Corte Penale Internazionale nei confronti della Giunta militare birmana, nessuno nè in sede
internazionale, nè a livello europeo ha obiettato che la 42a Conferenza ASEANPOL, convocata per discutere di come: “rafforzare le partnership regionali e globali per combattere la criminalità transnazionale” si sia potuta tenere in Birmania/Myanmar sotto la presidenza di un regime militare accusato di genocidio.
Alla Conferenza tenutasi nella capitale birmana Naypyidaw, hanno partecipato il Presidente dell’INTERPOL Ahmed Naser Al-Raisi, i capi e gli alti ufficiali delle forze di polizia dei paesi ASEAN, delegati dei partner del dialogo, tra cui Russia, Australia, Cina e l’ufficio del Segretario generale dell’ASEAN.
Erano presenti anche osservatori di Timor Est, del CICR, degli Emirati Arabi Uniti, diplomatici dell’ASEAN e altri invitati.
Va ricordato he il Myanmar è stato riconfermato ad ottobre dalla FATF, come il secondo paese più a rischio per proliferazione e corruzione e che la FATF chiede ai governi di promuovere una due diligence rafforzata !!!!!
Il generale Yar Pyae, membro del Consiglio di amministrazione statale (SAC) e ministro degli affari interni dell’Unione, ha partecipato alla cerimonia di apertura della 42a conferenza ASEANPOL presso il MICC I di in qualità di ospite onorario.
Il Myanmar ha aderito all’ASEAN nel 1997 e all’ASEANPOL nel 1998.
La Birmania è stata confermata ad ottobre nella lista nera della FATF (Financial Action Task Force) insieme a Corea del Nord e Iran.
Secondo la FATF “Le giurisdizioni ad alto rischio presentano significative carenze strategiche nei loro regimi per contrastare il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e il finanziamento della proliferazione.”
Per tutti i paesi identificati come ad alto rischio, La FATF invita tutti i membri e sollecita tutte le giurisdizioni ad applicare una due diligence rafforzata e, nei casi più gravi, i paesi sono chiamati ad applicare contromisure per proteggere il sistema finanziario internazionale dai rischi di riciclaggio di denaro,finanziamento del terrorismo e finanziamento della proliferazione (ML/TF/PF) provenienti dal paese.
Questa lista è spesso indicata esternamente come “lista nera”.
Considerati gli elevati rischi di finanziamento della proliferazione, il GAFI ribadisce il suo invito “ad applicare contromisure nei confronti di queste giurisdizioni ad alto rischio.”
Ciò nonostante il capo dell’INTERPOL ha partecipato alla conferenza di ASEANPOL,insieme ai rappresentanti dei paesi ASEAN e di Australia.
L’ONU proroga per un altro anno il mandato di Kyaw Moe Tun, rappresentante del Governo di Unità Nazionale come ambasciatore ONU. Ma senza diritto di voto.
Il rappresentante permanente della Birmania presso l’ONU,Ambasciatore Kyaw Moe Tun, rimarrà al suo posto per almeno un altro anno a seguito di un rinvio della decisione definitiva, da parte del comitato per le credenziali.
L’ambasciatore, nominato a suo tempo prima del colpo di stato dal Governo di Aung San Suu Kyi, è rimasto all’ONU, ma senza i pieni poteri di un ambasciatore.
Questa “non scelta” del comitato credenziali è grave perché l’Assemblea ONU dovrebbe riconoscere pienamente la rappresentanza del Governo di Unità Nazionale in quanto la resistenza birmana controlla ormai la maggioranza del paese, rispetta le regole
internazionali e ha il consenso del popolo birmano.
Questa scelta, comunque, si oppone però alla richiesta del regime di Naypyidaw che invece, vorrebbe sostituire l’ambasciatore Kyaw Moe Tun, con qualcuno che possa aiutarlo a ottenere legittimità per le sue elezioni programmate per novembre 2025.”
Per approfondire
(sito web www.birmaniademocratica.org )