Vi ricordate la multa che i Carabinieri avrebbero voluto imporre il mese scorso all’apicoltore lombardo che ha affisso sulla sua bancarella di miele al mercatino di Desio uno striscione con la scritta “Stop bombing Gaza. Stop genocide”?  Dopo ben tre interrogazioni parlamentari, la multa è stata poi revocata.

Ma una associazione di pacifisti statunitensi residenti a Roma (U.S. Citizens for Peace & Justice), indignata dal solo tentativo di censura, ha ora lanciato una campagna per replicare lo striscione ingiustamente incriminato e farlo appendere dalle finestre di tutti coloro che ne facciano richiesta. E’ già partito un progetto pilota nel quartiere romano di San Lorenzo, in collaborazione con la copisteria Eurocopy – iniziativa che ha riscosso un successo immediato.  Si possono vedere alcune delle foto degli striscioni appesi alle finestre sanlorenzine cliccando qui: www.peaceandjustice.it/gaza/striscione .

Ora l’associazione vuole rilanciare l’iniziativa su scala nazionale: chiunque può scrivere a info@peaceandjustice.it chiedendo una copia gratuita del file jpg da dare ad una copisteria locale attrezzata per stampare su tela resistente uno striscione di 1 metro per 80 cm.

Questi striscioni sono grida di dolore per le atrocità che sta subendo il popolo palestinese, ma anche grida rivolte alla classe politica affinché rompa le relazioni diplomatiche con Israele, smetta di fornirgli assistenza militare e, nelle sedi internazionali, assecondi invece di boicottare le iniziative per sanzionare Netanyahu e il regime di Tel Aviv.

Infine, questi striscioni sono inequivocabili proteste contro ogni tentativo di censurare la libertà di gridare ovunque: Fermate il genocidio! Free, free Palestine!

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