Solidarietà a Luigi Borrelli Rsu/Rls di USB, lavoratore dell’aeroporto di Montichiari colpito dalla repressione aziendale per la sua attività di denuncia del transito di armamenti dallo scalo aereo di Montichiari.

I lavoratori dei trasporti CUB e la rivista Cub-Rail esprimono la massima solidarietà al compagno lavoratore, colpito dalla repressione disciplinare della GDA Handling.

Da più di un anno Donne in Cammino per la Pace di Brescia e USB denunciano che dall’aeroporto civile Gabriele D’Annuzio di Montichiari, vengono approntati e decollano velivoli cargo con modalità del tutto speciali; il sospetto che siano armi e munizioni di varia tipologia è davvero molto fondato. Brescia e la sua provincia i con il 26% della produzione totale detengono il primato nazionale nella produzione di armi e sistemi d’armamento.

L’attività di scarico e carico di armi, razzi, missili ed esplosivi, oltre a essere rischiosa rende i lavoratori complici inconsapevoli e involontari dei conflitti. Quest’attività, estorta con violenza, avviene anche scavalcando la costituzione che al suo articolo 11 delinea inequivocabilmente

l’indirizzo totalmente pacifico dei suoi principi fondanti. La società che gestisce le operazioni di  movimentazione non ha finora fornito spiegazioni circa la natura e la pericolosità delle merci che i lavoratori dello scalo devono trattare, né tantomeno gli eventuali rischi correlati.

Nessun organo istituzionale ha ad oggi dato spiegazioni, nonostante il caso sia oramai alla ribalta delle cronache. Le compagini politiche locali e nazionali assistono sostanzialmente immobili di fronte e tutto questo, piegate alle logiche delle lobby economiche che alimentano e sostengono la guerra permanente su scala planetaria.

Sono i fortissimi interessi economici le forze che generano crisi, guerre e massacri.

Interessi enormi, che sa da una parte originano profitti iperbolici, dall’altra diventano morte, distruzione, macerie e disperazione.

Le stesse forze che governano tali processi sono poi quelle che reprimono le rivolte sociali, naturale sfogo e risultato della sempre più pressante asfissia di diritti e prospettive per la classe lavoratrice. Gli strumenti che la classa dirigente utilizza per impedire ogni forma di dissenso sono sempre gli stessi: colpirne uno per educarne cento. Stroncare sul nascere, con ogni mezzo qualsiasi critica e opposizione alla corrente narrativa del potere costituito.

Alla logica del puro interesse economico bisogna anteporre la logica della vita e della ragione. Alla logica della guerra e della distruzione, quella della pace e della solidarietà. Un altro mondo non solo è possibile, e ora più che mai necessario.

Non vogliamo essere complici delle guerre.