Oggi pomeriggio, centinaia di persone si sono radunate a Piazza Sempione per esprimere solidarietà a Christian Raimo, docente di storia e filosofia dell’Istituto Archimede-Pacinotti di Roma, sospeso dall’insegnamento per tre mesi e con una decurtazione dello stipendio dopo aver criticato pubblicamente il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

La sanzione, che comporta anche una decurtazione del 50% dello stipendio, è stata decisa dall’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio.

Il provvedimento ha destato una forte reazione non solo tra le studentesse e gli studenti dell’istituto dove Raimo insegna, ma anche tra gli studenti di altre scuole romane, docenti, genitori, cittadine e cittadini, che si sono riversati in piazza per esprimere il loro dissenso.

Per molti dei presenti, l’episodio di Raimo rappresenta un precedente inquietante, che mette in discussione il diritto di ogni individuo a esprimersi liberamente senza temere ritorsioni professionali o personali. Un passo indietro nella tutela dei diritti fondamentali, sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La questione, spiegano i manifestanti, non riguarda solo un singolo professore, ma il valore di una scuola che promuova realmente il pensiero critico e il confronto democratico.

Il messaggio della piazza è chiaro: si continuerà a lottare affinché la scuola resti un luogo di crescita e libera espressione, affinché il dibattito pubblico possa avvenire senza paura di sanzioni o ripercussioni.