La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali parti fondamentali della legge Calderoli, da noi sempre criticate: ruolo evanescente del Parlamento, invarianza finanziaria, devoluzione indiscriminata, modifica dei livelli essenziali delle prestazioni attraverso un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri .

La secessione è stata bloccata. L’unità della Repubblica in base all’articolo 5 della Costituzione è confermata. Ora continuiamo a far crescere il consenso per il referendum completamente abrogativo su cui abbiamo raccolto quasi un milione e mezzo di firme.”, dichiarano il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo e la responsabile della campagna contro l’autonomia differenziata Tonia Guerra.