Contro la cultura della prevaricazione, il grido di speranza della scuola sull’importanza cruciale dell’educazione per evitare la violenza, la guerra, le derive prevaricanti, mettendo al centro le relazioni sociali nonviolente. Una giornata di confronto e azione, indirizzata e aperta all’intera comunità scolastica: docenti, genitori, educatori, educatrici, studenti e studentesse. E a ogni persona che abbia a cuore questa tematica.

Sabato 23 novembre – Partecipazione gratuita con iscrizione, fino ad esaurimento posti

L’assemblea docenti-genitori, il gruppo whatsapp di classe, i contrasti tra insegnanti e tra alunni, la difficoltà nella gestione di alcune classi, gli atteggiamenti autoritari da parte di alcuni adulti: alzi la mano chi non si è trovato coinvolto – da docente, da genitore o da studente – in una o più di queste situazioni. Dove spesso le relazioni sono sofferenti, generate da una comunicazione prevaricante – io vinco e tu perdi – invece che da una comunicazione relazionale dialogica che sia costruttiva per tutte le parti. Spesso, infatti, si sottovaluta che la qualità delle relazioni è alla base di un buon apprendimento e uno dei più importanti fattori di protezione per la salute psico-fisica di ogni persona.

Oltre a queste dinamiche interne, che spesso costringono i discenti a vivere sulla propria pelle il riflesso del comportamento poco consapevole degli adulti, sempre più di frequente accade che rappresentanti delle forze armate siano chiamati in classe, o si propongano, a tenere corsi su diverse tematiche – bullismo, abuso di droghe, sicurezza – affrontate per lo più attraverso la prospettiva del controllo e della repressione, tralasciando i fondamentali aspetti psicologici e sociali.

Accade anche che le scolaresche siano coinvolte in percorsi di PCTO presso istituzioni e basi militari, malgrado l’articolo 11 della Costituzione Italiana che recita “L’Italia ripudia la guerra”. La crescente e subdola presenza degli apparati militari all’interno delle scuole sembra portare in tutt’altra direzione, oltretutto in un contesto storico e geopolitico così delicato come quello attuale, nel quale, invece, la pace e la democrazia dovrebbero essere al centro di ogni azione educativa per crescere persone consapevoli, empatiche e pacifiche.

Questo approccio, che riguarda ogni aspetto della vita scolastica, dalle modalità di insegnamento alla gestione dei rapporti tra insegnanti, genitori, alunni ed alunne, vede la scuola come un microcosmo della società, capace di riflettere e trasformare dinamiche sociali più ampie per prevenire le varie forme di violenza e di autoritarismo, dalla prevaricazione interpersonale alla guerra.

Il Forum nasce su impulso di EDUMANA – rete di scuole e associazioni attiva dal 2017 sul tema dell’educazione nonviolenta – che ha coinvolto nel Comitato Promotore altre realtà educative – soprattutto scuole e reti di scuole – impegnate in questo ambito, ognuna chiamata a portare la propria concreta esperienza su uno specifico tema. L’iniziativa è finanziata dal Polo Europeo della Conoscenza – I.C. Bosco Chiesanuova (VR), nell’ambito delle attività del progetto Europeo Horizon Europe Let’s Care. “Una scuola che sa gestire i conflitti è una scuola di principi e valori, dove la collaborazione e il rispetto delle identità e potenzialità personali diventano un elemento chiave dell’educazione per la costruzione di un futuro migliore per tutti” – spiega Stefano Cobello, coordinatore del Polo.

L’obiettivo – continua Annabella Coiro, responsabile formazione della rete EDUMANA – è che il Forum diventi un appuntamento annuale per condividere le esperienze sviluppate nelle scuole italiane e metterle a fattore comune, fornendo all’intera comunità scolastica strumenti e pratiche concreti per sconfinare i muri che spesso si riscontrano nei rapporti umani, non solo all’interno del mondo scuola, e per arginare il disagio e il malessere di giovani e adulti. L’educare nonviolento significa infatti creare un ambiente in cui le persone, piccole e grandi, possano sperimentare direttamente le dinamiche di una comunità nonviolenta in cui la collaborazione, il dialogo e l’ascolto reciproco siano valori fondamentali e siano praticati quotidianamente.” 

La giornata di sabato 23 novembre si apre, nel centenario della sua nascita, con un tributo a Danilo Dolci – sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza – a cura della sua collaboratrice Tiziana Morgante e del figlio Amico Dolci, alle ore 9.

La mattinata prosegue con la formazione di cinque tavoli di lavoro interattivi dove i partecipanti, in modalità worldcafè, sono sollecitati a confrontarsi su diverse tematiche legate alla nonviolenza e l’educazione, condividendo pratiche in atto e progetti per il futuro. Si parlerà, guidati da un rappresentante di ognuna delle realtà promotrici, di comunicazione generativa e relazioni nonviolente e delle relative pratiche didattiche; di giustizia rigenerativa e mediazione tra pari; del pericolo di militarizzazione della scuola e del binomio salute e nonviolenza.

Nel pomeriggio cinque laboratori esperienziali – uno per ogni tematica discussa la mattina – permetteranno ai partecipanti di sperimentare prassi già adottate nelle scuole promotrici del forum attraverso simulazioni pratiche e veri e propri giochi di ruolo, per mettersi nei panni dei diversi attori del mondo scuola: come comunicare tra colleghi; il potere della maieutica reciproca nella didattica; favorire contesti dialoganti, come opporsi alla presenza dei militari a scuola e come incentivare la mediazione tra pari. L’obiettivo è fornire modalità operative e concrete per un approccio educativo nonviolento integrato nella didattica quotidiana.

All’incontro, aperto a tutti, si stanno iscrivendo oltre ai docenti diversi genitori, figure professionali socio-pedagogiche, alcuni studenti e anche privati cittadini conclude Dorotea Russo, Dirigente Scolastica I.C. Calvino di Milano, scuola capofila della rete EDUMANA. Questo forum rappresenta un’importante opportunità per unire le forze delle scuole pubbliche e della società civile per diffondere pratiche concrete, basate su approcci pedagogici che mirano a una società pacifica, dialogante, democratica e nonviolenta, in linea con le richieste dell’Agenda ONU, dell’UNESCO e della nostra costituzione“.

COME PARTECIPARE

Partecipazione gratuita previa iscrizione, fino ad esaurimento posti. Qui informazioni e programma dettagliato

Streaming dalle 9 alle 11

Link diretto al form di iscrizione

La giornata costituisce iniziativa di formazione ai sensi della Direttiva n. 170 del 2016. I docenti partecipanti hanno diritto all’esonero dal servizio e all’attestato di partecipazione che sarà consegnato a fine giornata.

IL COMITATO PROMOTORE

Rete Scuole EDUMANA – Educazione Umanista alla Nonviolenza Attiva con IC Calvino, IC Cardarelli- Massaua, IC Pini
Rete Polo Europeo della Conoscenza
IC Nazario Sauro
Rete Scuole che Promuovono Salute
Rete Nazionale per la diffusione di comunità e scuole amiche della mediazione
Osservatorio contro militarizzazione delle scuole

Per contrastare questa allarmante deriva, sabato 23 novembre rappresentanti di scuole e istituzioni educative di tutta Italia si incontrano al CAM Garibaldi di Milano per il Primo Forum Nazionale delle ‘Scuole per un’educazione nonviolenta’, una giornata di confronto e di scambio pratico su come favorire esperienze relazionali nonviolente nella quotidianità scolastica.