> MERIDIOGLOCALNEWS – RASSEGNA SULLE SOGGETTIV₳ZIONI METICCE <
Giuristi Democratici verso l’assemblea nazionale contro il DDL Sicurezza: “sentiamo la necessità di rivolgere un appello all’unità al fine di combattere sul piano sociale, giuridico e costituzionale le politiche autoritarie, repressive e fasciste del Governo Meloni”
L’ultimo ed ennesimo provvedimento sulla “sicurezza” del Governo, il DDL Piantedosi-Nordio-Crosetto, insieme alle proposte di riforme istituzionali approvate o in discussione alla Camera e al Senato — premierato, autonomia differenziata, separazione delle carriere e sorteggio del CSM— dimostrano la visione reazionaria che l’attuale Esecutivo vorrebbe realizzare per sfigurare il volto della nostra democrazia
All’indomani della rielezione di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti d’America, appare ormai evidente che la distinzione tra democrazie liberali e illiberali, tra sistemi democratici pluralisti e autocrazie risulta superata. Gli spazi di agibilità del conflitto sociale, essenza di ogni sistema politico che si voglia considerare veramente democratico, sono ormai sempre più assottigliati e incominciano a emergere modalità esplicite di repressione e criminalizzazione del dissenso, oltre che di ogni manifestazione di opposizione politica e sociale. Il nostro Paese, in questo quadro, si è dimostrato essere ancora una volta un laboratorio di nuove pratiche giuridiche e politiche a-democratiche — un modello in Europa insieme all’Ungheria di Orban —, tese apertamente all’esautoramento delle istituzioni di garanzia e dei principi che reggono il nostro sistema di democrazia costituzionale, anzitutto l’inviolabilità dei diritti fondamentali da parte della maggioranza politica e la separazione dei poteri. A fronte di un ritorno mediatico delle narrazioni sicuritarie, improntate all’esaltazione di slogan reazionari come “legalità e ordine pubblico”, assistiamo in questa congiuntura politica allo smantellamento della democrazia così come l’abbiamo conosciuta sino ad oggi, a partire dalla messa in discussione delle sue radici antifasciste. Come Giuristi Democratici siamo profondamente preoccupati della deriva neo-fascista che sta investendo non solo le istituzioni repubblicane, ma l’intera società, alla luce del clima d’odio, intolleranza e razzismo che si respira nel Paese, sintomo di un malessere sociale e di una guerra tra poveri che è conseguenza diretta delle politiche di austerity neo-liberista che il Governo sta mettendo in campo per distruggere ciò che resta del Welfare, a partire dalla privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale e dell’istruzione. Denunciamo quindi il clima di intimidazione e repressione venutosi a creare nei confronti di tutte le forme di opposizione sociale, sindacale e politica che manifestano il loro dissenso nei confronti delle leggi eversive dell’Esecutivo in carica.
leggi integralmente il Comunicato approvato all’assemblea generale di Torino del 9/10 Nov
È iniziata ufficialmente a Baku la ventinovesima conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, più comunemente nota come Cop 29. Openpolis insieme a EconomiaCircolare e A Sud promuove la campagna Clean the Cop!
Inizia all’insegna della poca trasparenza la Cop 29 con tanto lobbying: ’impressionante numero di portatori d’interesse dei grandi inquinatori alle conferenze sul clima
La conferenza ha lo scopo di riunire ogni anno i leader mondiali per discutere e valutare non soltanto l’andamento ma anche dell’implementazione delle misure atte a contrastare i cambiamenti climatici. Dal 2005 si ospitano infatti anche degli incontri per negoziare impegni vincolanti. Si tratta dunque dell’evento più importante in cui i paesi si confrontano a livello multilaterale per assumere decisioni che avranno un impatto sul futuro del pianeta e delle persone che lo abitano. Inoltre ogni paese può accreditare anche soggetti non governativi a partecipare a questi momenti di confronto. In questo scenario è cruciale assicurarsi che la politica faccia la sua parte in un quadro di completa trasparenza, evitando che decisioni cruciali per il futuro di tutti siano assunte con un occhio di riguardo nei confronti di grandi aziende che sui combustibili fossili ancora basano la gran parte del loro modello di business. Proprio per questo Openpolis, assieme a EconomiaCircolare e A Sud, promuove la campagna Clean the Cop! Fuori i grandi inquinatori dalle conferenze sul clima con l’obiettivo che alle conferenze sul clima non siano invitate persone che difendono interessi contrari alla transizione ecologica. Un’iniziativa che ripropone in chiave nazionale le richieste della campagna internazionale Kick Big Polluters Out. Ma quale “agricoltore custode”: agricoltura e allevamento intensivo la prima causa di perdita della biodiversità in Italia; responsabili dell’inquinamento delle acque, dell’aria e del suolo e del 7,8% delle emissioni totali di gas serra nel paese e del 22% a livello globale.
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Ma quale “agricoltore custode”: agricoltura e allevamento intensivo la prima causa di perdita della biodiversità in Italia; responsabili dell’inquinamento delle acque, dell’aria e del suolo e del 7,8% delle emissioni totali di gas serra nel paese e del 22% a livello globale
Smontati i dati forniti dalla retorica del ministro Lollobrigida. Le grandi associazioni agricole e il governo ignorano le evidenze scientifiche e promuovono l’idea generica dell’agricoltore come il vero ambientalista. Un escamotage interessato per non cambiare un modello che fa male all’ecosistema
Dal 2024 l’Italia ha riconosciuto per legge la figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio, istituendo una Giornata nazionale dell’agricoltura, che quest’anno è caduta il 10 novembre. Il WWF ha scelto l’occasione per evidenziare le contraddizioni tra i dati pubblici, quelli delle banche dati dell’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) su pesticidi e fungicidi, e “la retorica delle associazioni agricole e del ministro Lollobrigida”, in piena continuità con le affermazioni gastronazionaliste e le “sparate” su sovranità e povertà alimentare. Secondo l’organizzazione ambientalista, infatti, “oggi l’agricoltura in Italia è la prima causa del cattivo stato di conservazione di habitat e specie selvatiche, inquina le acque, l’aria e il suolo”, dati che fan sì che i veri custodi tra gli agricoltori siano una minoranza. L’errore che si continua a commettere è parlare di agricoltura al singolare perché in realtà esistono diversi modelli di agricoltura, più o meno sostenibili. Il modello intensivo dominante, adottato dalla maggioranza degli agricoltori italiani e che interessa oltre l’80% della superficie agricola utilizzata (Sau), dipende dalle sostanze chimiche di sintesi e da una pesante meccanizzazione che degrada il suolo, con l’obiettivo di massimizzare le produzioni. Meno del 20% della Sau è gestita con pratiche che rispettano i principi dell’agroecologia: ““in Italia sono state immesse in commercio oltre 4,8 milioni di tonnellate di fertilizzanti. Il 46% è costituito dai concimi minerali (semplici, composti, a base di meso e microelementi) e il 31,7% dai fertilizzanti organici, rappresentati dagli ammendanti, 80,2%, e dai concimi organici, 19,8%“[fonte: Annuario dei dati ambientali 2023 dell’Ispra].
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