Dichiarazione di Catherine Russell, Direttrice generale UNICEF

 “La situazione ad Haiti continua a deteriorarsi. Ogni giorno, gli haitiani subiscono alcuni dei peggiori abusi, violazioni dei diritti e minacce alla loro vita. Secondo un rapporto dello scorso mese dell’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, più di 3.600 persone sarebbero state uccise nel 2024. I gruppi armati commettono regolarmente gravi violazioni dei diritti dei bambini compresa l’uccisione e la mutilazione. Finora, quest’anno abbiamo visto un elevato incremento di notizie di atti di violenza sessuale contro donne e bambini, compresa la violenza di genere.
I gruppi armati stanno reclutando e usando attivamente i bambini nelle loro operazioni. Stimiamo che i bambini siano fra il 30% e il 50% dei membri dei gruppi armati. Sono utilizzati come informatori, cuochi e schiavi sessuali e sono costretti a perpetrare loro stessi violenza armata.
Nel paese, finora quest’anno, 5 milioni e mezzo di persone, compresi 3 milioni di bambini, avevano bisogno di assistenza umanitaria, con circa metà della popolazione che affrontava grave insicurezza alimentare e l’incremento della malnutrizione. Più di 700.000 persone, fra cui oltre 360.000 bambini, sono sfollati interni. Molti hanno trovato rifugio presso familiari e famiglie ospitanti lontano dalle proprie case, mentre migliaia vivono in campi sovraffollati o rifugi, dove sono ancora a rischio di violenza e sfruttamento.
Solo la scorsa settimana, attacchi all’area metropolitana di Port-au-Prince hanno causato lo sfollamento di altre 4.000 persone.
La crisi sta anche privando i bambini del diritto all’istruzione. Finora, quest’anno, oltre 300.000 bambini hanno perso l’istruzione, le scuole sono state chiuse, attaccate o riconvertite in rifugi temporanei per famiglie sfollate. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, i bambini non scolarizzati saranno maggiormente esposti al rischio di violenza e reclutamento da parte di gruppi armati.
Inoltre, la violenza e l’insicurezza stanno compromettendo la capacità degli attori umanitari di raggiungere costantemente gli haitiani in difficoltà.
Mentre i nostri team lavorano senza sosta per raggiungere le aree controllate da gruppi armati, con qualche successo, l’accesso rimane limitato, disomogeneo e imprevedibile. Di conseguenza, molti degli 1,6 milioni di donne e bambini che vivono nelle comunità assediate sono in gran parte esclusi dagli aiuti umanitari.

Dichiarazione di Catherine Russell, Direttrice generale UNICEF

 “La situazione ad Haiti continua a deteriorarsi. Ogni giorno, gli haitiani subiscono alcuni dei peggiori abusi, violazioni dei diritti e minacce alla loro vita. Secondo un rapporto dello scorso mese dell’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, più di 3.600 persone sarebbero state uccise nel 2024. I gruppi armati commettono regolarmente gravi violazioni dei diritti dei bambini compresa l’uccisione e la mutilazione. Finora, quest’anno abbiamo visto un elevato incremento di notizie di atti di violenza sessuale contro donne e bambini, compresa la violenza di genere.

I gruppi armati stanno reclutando e usando attivamente i bambini nelle loro operazioni. Stimiamo che i bambini siano fra il 30% e il 50% dei membri dei gruppi armati. Sono utilizzati come informatori, cuochi e schiavi sessuali e sono costretti a perpetrare loro stessi violenza armata.
Nel paese, finora quest’anno, 5 milioni e mezzo di persone, compresi 3 milioni di bambini, avevano bisogno di assistenza umanitaria, con circa metà della popolazione che affrontava grave insicurezza alimentare e l’incremento della malnutrizione. Più di 700.000 persone, fra cui oltre 360.000 bambini, sono sfollati interni. Molti hanno trovato rifugio presso familiari e famiglie ospitanti lontano dalle proprie case, mentre migliaia vivono in campi sovraffollati o rifugi, dove sono ancora a rischio di violenza e sfruttamento.
Solo la scorsa settimana, attacchi all’area metropolitana di Port-au-Prince hanno causato lo sfollamento di altre 4.000 persone.
La crisi sta anche privando i bambini del diritto all’istruzione. Finora, quest’anno, oltre 300.000 bambini hanno perso l’istruzione, le scuole sono state chiuse, attaccate o riconvertite in rifugi temporanei per famiglie sfollate. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, i bambini non scolarizzati saranno maggiormente esposti al rischio di violenza e reclutamento da parte di gruppi armati.

Inoltre, la violenza e l’insicurezza stanno compromettendo la capacità degli attori umanitari di raggiungere costantemente gli haitiani in difficoltà.
Mentre i nostri team lavorano senza sosta per raggiungere le aree controllate da gruppi armati, con qualche successo, l’accesso rimane limitato, disomogeneo e imprevedibile. Di conseguenza, molti degli 1,6 milioni di donne e bambini che vivono nelle comunità assediate sono in gran parte esclusi dagli aiuti umanitari.
Nonostante le crescenti violenze e le difficili condizioni umanitarie, i bambini e le famiglie stanno ritornando ad Haiti. Molti di coloro che sono ritornati sono altamente vulnerabili, spesso senza risorse, documentazione ufficiale e accesso a servizi essenziali. In alcuni casi, i bambini rimpatriati hanno poco o nessun sostegno familiare ad Haiti e sono abbandonati a sé stessi.
Anche di fronte alla violenza e all’accesso limitato, gli operatori umanitari rimangono e continuano a fornire assistenza alle persone bisognose. Finora, quest’anno, le Nazioni Unite e i nostri partner hanno fornito cibo a oltre 1,2 milioni di persone, quasi mezzo milione di persone ha ricevuto forniture essenziali di acqua, servizi igienici e forniture per l’igiene,  abbiamo sottoposto a screening quasi 300.000 bambini per la prevenzione della malnutrizione acuta e abbiamo fornito servizi sanitari a quasi 600.000 persone.

Con il peggioramento quotidiano della situazione, dobbiamo urgentemente ampliare la risposta umanitaria, anche nelle aree controllate dai gruppi armati. Questa risposta deve anche rafforzare la capacità e la resilienza delle organizzazioni e istituzioni haitiane nel lungo periodo.”

Nonostante le crescenti violenze e le difficili condizioni umanitarie, i bambini e le famiglie stanno ritornando ad Haiti. Molti di coloro che sono ritornati sono altamente vulnerabili, spesso senza risorse, documentazione ufficiale e accesso a servizi essenziali. In alcuni casi, i bambini rimpatriati hanno poco o nessun sostegno familiare ad Haiti e sono abbandonati a sé stessi.

Anche di fronte alla violenza e all’accesso limitato, gli operatori umanitari rimangono e continuano a fornire assistenza alle persone bisognose. Finora, quest’anno, le Nazioni Unite e i nostri partner hanno fornito cibo a oltre 1,2 milioni di persone, quasi mezzo milione di persone ha ricevuto forniture essenziali di acqua, servizi igienici e forniture per l’igiene,  abbiamo sottoposto a screening quasi 300.000 bambini per la prevenzione della malnutrizione acuta e abbiamo fornito servizi sanitari a quasi 600.000 persone.”