Mentre il bilancio dei morti per le alluvioni in Spagna sale a 51, i manifestanti nonviolenti vengono condannati

È tragicamente ironica la coincidenza tra le alluvioni mortali in Spagna e la condanna di 4 mesi di arresto per Davide, manifestante nonviolento di Ultima Generazione che il 4 maggio ha partecipato insieme ad altre sei persone all’azione per il blocco stradale in via del Tritone per richiamare l’attenzione alla crisi climatica. Gli eventi estremi che oggi hanno devastato la Spagna e ieri l’Emilia Romagna, le Marche, la Sicilia e altre regioni non sono frutto del ‘maltempo’, ma la conseguenza prevedibile di trent’anni di avvertimenti ignorati. E oggi, non solo questo governo rifiuta di agire per proteggere le nostre vite, ma reprime chiunque osi alzare la voce per denunciare questo pericolo. Il disastro non è una sorpresa, ma una responsabilità che ricade su chi ha potuto agire e ha deciso di non farlo.

Sono in totale sette le persone coinvolte con i seguenti capi di imputazione:

  • artt. 110, 112 comma, 1 c.p. (concorso nel reato & circostanze aggravate)
  • art. 340 comma 1, 2 c.p. (interruzione di pubblico di servizio – reclusione fino a un anno)
  • 76, comma 3 d.lgs 159/2011 (violazione foglio di via – reclusione da 1 a sei mesi)

Davide è stato ascoltato dalla giudice spiegando che il blocco è durato meno di 15 minuti, e illustrando le ragioni dell’azione. Poi la PM ha chiesto 1 anno di reclusione e €1500 di multa. E’ intervenuta poi la difesa, citando lo stato di necessità, e sottolineando che l’interruzione di pubblico servizio non sussisteva e che il foglio di via era illegittimo. La giudice si è ritirata in camera di consiglio, per poi emettere la sentenza in cui Davide è stato assolto per l’interruzione di pubblico servizio, ma condannato a 4 mesi di arresto con pena sospesa e qualche centinaio di euro di multa per la violazione del foglio di via. La legale di Davide ha annunciato che verrà presentato Appello perché sono già più di dieci i casi in cui la violazione al foglio di via nei confronti di manifestanti di Ultima Generazione sono stati archiviati. Insieme a Amnesty Italia, sono stati dei giudici dei Tribunali di Roma e Milano a dichiarare l’uso illegittimo del foglio di via.

Davide, 28 anni, ha dichiarato durante l’udienza: “Il 4 maggio dell’anno scorso prendevo parte alla protesta in via del Tritone perché mi ritrovavo nei valori di Ultima Generazione, ovvero l’amore per la vita e il rifiuto di accettare la sofferenza per tante persone dovuta alla crisi climatica. L’intento di quella protesta era sottolineare che lo scandalo non sono dei corpi nudi, bensì un governo che investe miliardi di fondi pubblici nei combustibili fossili. L’uso antropico di petrolio, gas e carbone, infatti, sono la principale causa della crisi climatica, come affermano innumerevoli studi scientifici e pannelli intergovernativo come IPCC e NASA.”

Giulio Betti, climatologo: “Sono saltate completamente le scale temporali di questi fenomeni climatici. Il concetto di “tempo di ritorno” è diventato praticamente inutilizzabile: possiamo aspettarci che ciò che dovrebbe accadere una volta ogni 50 o cent’anni, torni a presentarsi dopo una settimana.”

Se approvato anche dal Senato il DDL sicurezza l’Italia sarà uno stato liberticida

Le disposizioni del DDL Piantedosi-Nordio-Crosetto, disegneranno un nuovo assetto nei rapporti tra il potere esecutivo (la cui espressione ultima sono proprio le forze di pubblica sicurezza) e la popolazione, e colpire ogni forma di dissenso, riducendo il cittadino ad un docile oggetto di controllo, in una società che si vorrebbe plebiscitaria. Chi si ribella, chi anche solo protesta (magari rivendicando il diritto ad un ambiente salubre e in ultima analisi ad un futuro) è un soggetto estraneo al modello di società che deve essere punito. E’ un modello di società estremamente pericoloso ed estraneo ai principi costituzionali; se il disegno di legge sarà approvato molte delle sue norme saranno probabilmente dichiarate incostituzionali, ma avranno nel frattempo fatto germogliare nella società le malepiante politiche e culturali che le nutrono (oltre ad aver colpito le persone che ne saranno nel frattempo state vittime).

Chiediamo un Fondo Riparazione

La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari.  Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi.

Processi in corso:

Aiuta Ultima Generazione a sostenere le spese legali con una donazione.