La Camera ha approvato il ddl 1660 noto anche come “disegno di legge sulla sicurezza”, ponendo una pietra tombale sui diritti umani e la libertà di protesta e innescando una marcia in più nella corsa allo smantellamento della Costituzione.

A Palermo, dopo la manifestazione della CGIL davanti alla Prefettura di qualche giorno prima, si è risposto il 4 ottobre con un presidio in piazza e con un’assemblea pubblica dove tanti sono stati gli interventi contro il governo che ruba i nostri diritti, il lavoro, la libertà.

Dopo il Presidio, nel quale erano presenti diverse realtà oltre all’Assemblea No guerra, l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università, ma anche Antudo, Ex carcere e altr3, si è svolto un dibattito proprio all’ex carcere in cui sono state analizzate e approfondite tutte le misure del DDL 1660.

Il progetto di questo governo, si è detto, è colpire tutt3, soprattutto quelli che lottano, ma anche quelli che non lo fanno.

Ci saranno pene severe che vanno fino a 7 anni per chi non ha casa e la occupa, ma anche chi esprime solidarietà ai senza casa finirà in galera.

Si criminalizza il dissenso pacifico, trasformando azioni di resistenza non violenta in reati punibili con pene reclusive dai sei mesi ai due anni.
Niente più blocchi stradali, a meno di subire l’arresto per il reato di “resistenza passiva”. Quindi colpiti i picchetti di lavoratori, gli attivisti ambientalisti e i movimenti studenteschi. Queste sono alcune delle atroci misure che annullano anni di conquiste!

Con l’ideazione del reato di “istigazione a disobbedire alle leggi”, si pone il bavaglio della censura preventiva a tutti gli inviti alla disobbedienza civile diffusi con megafono o su carta stampata, che potenzialmente potrebbero essere suscettibili di denuncia penale. Così si introduce il reato di terrorismo di parola!
Se questa non è dittatura cos’è?

Altri articoli di questo DDL 1660 colpiscono duramente i migranti: si impone di presentare un permesso di soggiorno per acquistare una SIM telefonica per comunicare con i parenti, costringendo così a subire una maggiore discriminazione!!!
Una misura per marginalizzare ulteriormente i più deboli, cosi come l’ampliamento delle cause di revoca della cittadinanza per i condannati: è una forma di punizione aggiuntiva ingiustificata, certo un’altra misura discriminatoria.

Si estendono i poteri delle forze di sicurezza, permettendo loro di portare armi anche fuori servizio senza licenza, e inasprendo le pene per la resistenza a pubblico ufficiale, aprendo di fatto le porte all’aumento della militarizzazione e del potenziale abuso di potere da parte delle forze dell’ordine.

Un altro aspetto preoccupante riguarda il trattamento dei detenuti: il DDL prevede pene più severe per chi partecipa a rivolte in carcere e nei centri di accoglienza, incluse quelle in cui si applica la semplice resistenza passiva, limitando così ulteriormente i diritti dei detenuti, ponendo tutti sullo stesso piano degli affiliati alle mafie in termini di restrizioni penitenziarie.

Altrettanto grave la revoca delle tutele carcerarie per le donne incinte, con l’imposizione a quelle che hanno appena partorito di stare in cella insieme al neonato, cosa che espone madre e figlio a rischi sanitari e psicologici notevoli.

Di tutto questo si è parlato, avvertendo la necessità di una lotta su tutti i fronti, poichè queste sono norme spiccatamente razziste e classiste oltre che patriarcali, norme che difendono lo stato del capitale, inaspriscono il conflitto sociale e politico, creano un clima sempre più aggressivo, idoneo a giustificare le numerose guerre imperialiste in corso.

É così, inutile illudersi, non si è coperti o al riparo dal rumore delle bombe né dalla devastazione o dalla normalizzazione della violenza, della guerra e dei genocidi!