“Il fatto che la Maggioranza del Consiglio regionale non abbia voluto accogliere la mozione presentata affinché la Regione FVG si attivi per essere concretamente attiva nel contribuire alla pace quale condizione irrinunciabile per il progresso civile, sociale ed economico, equivale a dichiarare che non si ritiene la pace un principio fondamentale per la vita e la convivenza.”
Lo afferma la consigliera regionale Serena Pellegrino, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, prima firmataria della mozione sostenuta dai consiglieri di tutta l’Opposizione consiliare, rivolta ad attivare azioni di Pace insieme alle Regioni di Alpe Adria e alle Istituzioni consapevoli del rischio bellico e nucleare e delle conseguenti emergenze umanitarie che deriverebbero da un conflitto generalizzato sul suolo europeo e nel Mediterraneo; a promulgare inoltre una nuova legge per la Pace, anche sostenendo, quale corollario dell’impegno a perseguire politiche di pace, la moratoria delle armi di distruzione di massa.
“Aver respinto la mozione – afferma Pellegrino – senza nemmeno proporre emendamenti per accordare il testo alle diverse visioni politiche e mettere tutti d’accordo su un tema di vastità immensa, lascerà immacolata la reputazione dei consiglieri di Maggioranza e della Giunta di fronte ai rispettivi leader e ai guerrafondai europei. Non vorrei che questo voto risuonasse come una dichiarazione a favore della violenza, della minaccia, del ricorso alle armi, della soluzione delle controversie con la forza e con la prevaricazione. Preoccupa soprattutto che non vi sia la disponibilità ad arginare l’ipotesi che la nostra regione possa diventare zona di guerra. Aggiungo che non prendere sulla Pace una posizione attiva come legislatori regionali significa negare i presupposti della pace: quali le libertà democratiche, i diritti umani, la non violenza, la solidarietà, la cooperazione internazionale, persino lo sviluppo ecosostenibile, visto che guerra e devastazione della Natura rispondono della stessa volontà di predominio ad ogni costo.”
Conclude Pellegrino: “Gli arsenali atomici che gravano sul nostro territorio sono generati da una società che è disposta a sacrificare persino i propri figli in nome del predominio, gratificandoli con la medaglia al valore, negando il principio stesso dell’art. 11 della nostra Costituzione e frustrando le speranze per un futuro migliore e più giusto dei ragazzi che studiano e lavorano, ora, nella nostra Regione.
In questo contesto, dopo quel che si è sentito oggi in Consiglio regionale, diventa ancor più necessario redigere una nuova legge sulla pace per l’avvio di concrete politiche regionali che affermino, soprattutto nella pratica, il ripudio della guerra per riconoscere, nella pace, un diritto fondamentale delle persone e dei popoli. Solo così si dimostra consapevolezza sui temibili pericoli che incombono su tutti noi; solo così manifesta la volontà di criticare ed estromettere dalla nostra società la violenza, il predominio e la sopraffazione, con una chiara azione legislativa regionale nei confronti dei cittadini che ci chiedono responsabilità e cura del comune futuro.”
Comunicato Stampa di Serena Pellegrino. Alleanza Verdi e Sinistra in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.