Se ne è andato questa notte Alberto Perino, storico leader del Movimento No Tav, 78 anni, da tempo sofferente di un grave tumore che ormai lo costringeva a letto ma non gli impediva di essere partecipe, con il cuore e con i messaggi sulle varie liste e-mail del Movimento, sui vari fronti dell’assedio alla sua valle.
L’ultimo di questi messaggi era stato il 27 settembre, esattamente una settimana fa, e nel riceverlo in molti si erano commossi. Un messaggio che annunciava la volontà di essere presente a qualunque costo, anche a costo di essere trasportato in ambulanza, sull’oscena scena di quella ennesima ‘presa di possesso dei terreni’ che dovrebbe accadere proprio in questo mese sulla piana di San Giuliano, poco prima di Susa. Espropri ancora una volta funzionali al Tav, la Grande Opera che da quasi 30 anni minaccia l’ambiente, la salute, la quiete pubblica, il più elementare diritto all’autodeterminazione di un’intera valle – e che però continua ad ‘esistere’ solo in forma di militarizzazione, a difesa di quello che ormai è un unico cantiere, con allucinante impatto ambientale, costi che lievitano anno dopo anno sebbene le prospettive di chiusura-lavori siano più che mai incerte.

“A operazione mediatica si deve rispondere con operazione mediatica” aveva scritto Perino. “Ormai è chiaro a tutti che gli espropri di TELT sono solo un modo per dire che ‘stiamo facendo qualcosa’ anche in Italia… così Salvini è contento e un po’ di soldi continuano a darglieli. (…) Io stesso verrò a farmi espropriare con l’ambulanza. spero della CRI di Susa, con un trasporto privato che mi pagherò io stesso. Può anche essere che sia l’ultima occasione, per me, ormai bloccato a letto, di incontrare i carissimi compagni NOTAV per salutarli, L’evento lo dobbiamo costruire bene. L’appuntamento è per domenica 13 ottobre 2024 alle ore 15.30 e potremmo essere davvero tantissimi. Diamoci da fare, io cerco di fare la mia parte e voi datevi da fare per la vostra parte e tutti insieme faremo un bel botto mediatico…”

Non ci sarà alcun bisogno di ambulanza. Ci ha pensato l’ultimo respiro a risparmiare Alberto Perino da questo ultimo allucinante tentativo di resistenza a quel mortifero e devastante non senso che si chiama TAV e che ahimè nessuno guarda più.

Riposa in pace Alberto Perino. Personalmente ti ricorderò per quell’ultima volta che ti ho visto in piedi, col microfono in mano, alla partenza dell’ultima manifestazione in quel di Susa prima dell’estate: per denunciare per nomi e cognomi e con quel po’ di fiato che ti restava, i tanti affari di mafia che da sempre stanno lucrando sulla Grande Opera che mai sarà, ma che intanto è già da tempo assedio e progressiva vergognosa intollerabile espropriazione di spazi che sarebbero della collettività.

“Adesso non ci sono parole… avremo modo di ricordarlo” è il messaggio dell’attivista Maurizio Piccione, tra i tanti. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata, come lui stesso aveva chiesto.