Lo scienziato americano John Hopfield, che ha recentemente vinto il Premio Nobel per la Fisica per le sue ricerche pionieristiche nel campo dell’Intelligenza Artificiale (IA), ha lanciato un preoccupante allarme sui rapidi progressi di questa tecnologia. Hopfield, professore emerito dell’Università di Princeton, ha espresso preoccupazione per la mancanza di conoscenza che ancora circonda il funzionamento dei sistemi moderni di IA e ha messo in guardia dal potenziale pericolo che essi rappresentano nel caso in cui non vengano controllati adeguatamente.

In un video registrato dalla Gran Bretagna in occasione di un incontro all’Università del New Jersey, il ricercatore novantunenne ha paragonato i progressi dell’IA ad altre potenti tecnologie di cui è stato testimone nel corso della sua vita, come l’ingegneria biologica e la fisica nucleare. In entrambi i casi, ha sottolineato, è stato dimostrato che queste due tecnologie hanno avuto sia effetti benefici che devastanti. Per Hopfield, la chiave è la comprensione:

“Come fisico, mi preoccupa molto vedere qualcosa che non è controllato, qualcosa che non capisco abbastanza per sapere quali limiti dovrebbero essere imposti a questa tecnologia”.

Gli attuali sistemi di intelligenza artificiale, con la loro impressionante potenza di elaborazione e di apprendimento profondo, sono descritti da Hopfield come “meraviglie assolute”. Tuttavia, il problema è che, nonostante i loro progressi, gli scienziati non ne comprendono ancora appieno il funzionamento interno. La mancanza di comprensione mette in discussione la capacità dell’umanità di controllare i limiti dell’IA e di garantire che il suo utilizzo sia etico e sicuro.

Lo sviluppo dell’IA, in particolare delle reti neurali e dell’apprendimento profondo, ha conosciuto una crescita esplosiva a partire dagli anni ’80, grazie al lavoro pionieristico di Hopfield e del suo collega Geoffrey Hinton, anch’egli premio Nobel. Entrambi hanno gettato le basi per gli attuali sistemi di IA, che hanno avuto un enorme impatto in molti settori, dalla medicina all’industria, ma hanno anche sollevato preoccupazioni sulle loro implicazioni future.

Hopfield e Hinton, soprannominati i “padri” dell’IA, hanno criticato la rapida espansione della tecnologia che hanno contribuito a creare. Temono che l’IA si stia evolvendo più velocemente di quanto gli scienziati possano controllare, aumentando il rischio che il suo sviluppo sfugga di mano.

Hopfield sostiene, come Hinton, che sia necessario intensificare la ricerca per comprendere meglio i limiti e i rischi dell’IA, prima che le sue capacità superino la supervisione umana. Man mano che le aziende e i governi si impegnano a padroneggiare questa tecnologia il più velocemente possibile, la necessità di limiti e normative diventa sempre più urgente.

L’avvertimento di Hopfield si aggiunge alle crescenti preoccupazioni globali in merito all’impatto dell’IA sulla società. Se, da un lato, questa tecnologia promette di rivoluzionare molti aspetti della nostra vita, dall’altro solleva questioni fondamentali sul controllo, sull’etica e sulla responsabilità del suo sviluppo.

Traduzione dal francese di Alessandro Leoni