In Europa il turismo accessibile genera ricavi annuali di 400 miliardi di euro ed è previsto che cresca annualmente dell’1% nei prossimi anni.  Questa tipologia di turismo rappresenta il 3% del PIL totale dell’UE e supporta 9 milioni di posti di lavoro. Tuttavia, solo il 9% dei servizi turistici nell’Unione Europea sono accessibili. Vi sarebbe un potenziale aumento della domanda del 44% all’anno per il turismo accessibile se fossero disponibili servizi appropriati. Un ulteriore 1,2 milioni di imprese dovrebbero fornire servizi accessibili per soddisfare la futura domanda. Questi miglioramenti potrebbero attrarre fino al 75% in più di viaggiatori internazionali. A livello mondiale si stima invece che la mancanza di strutture e servizi adeguati per un turismo accessibile ed inclusivo porta ogni anno a perdite che si aggirano sui 142 miliardi di euro e 3,4 milioni di posti di lavoro.

In Italia, secondo i dati Istat, i potenziali turisti che convivono con forme di disabilità sono circa 3 milioni 150 mila e bisogna tenere conto del fatto che questi viaggiatori sono sempre accompagnati da due o tre persone. E a questi numeri si aggiungono tre milioni e mezzo di anziani over 65 con esigenze specifiche. Si tratta innanzitutto di persone che hanno diritto a poter usufruire di adeguati servizi in viaggio o in vacanza, ma anche di un enorme mercato potenziale per i viaggi e il turismo che rimane tuttavia ancora ampiamente sottovalutato a causa di strutture e servizi turistici non accessibili, di politiche poco attente alle esigenze di tutti gli ospiti e della mancanza di conoscenze e competenze fra gli operatori del settore. Anche se ultimamente il tema dell’inclusività, seppur lentamente, inizia a farsi strada.

Ed è in un contesto sempre più attento al turismo accessibile che nasce il Vademecum: “Accessibilità e fruibilità dei cammini: un metodo di lavoro”. Si tratta di un documento commissionato dalla Regione Umbria, in qualità di Capofila del turismo lento, nell’ambito di “Viaggio italiano – Scopri l’Italia che non Sapevi”, quella strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo – coordinata dalla Regione Abruzzo – della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT.

Il vademecum, che è stato redatto da FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap),  è un documento che rappresenta un passo fondamentale per garantire l’accessibilità dei cammini naturalistici e culturali a persone con disabilità e con esigenze specifiche. Si articola in quattro aree di intervento: la mappatura dell’accessibilità, per acquisire dati oggettivi sui percorsi, sulle strutture ricettive e sui servizi disponibili lungo il cammino; l’informazione e promozione, per garantire che le informazioni sull’accessibilità siano chiare, aggiornate e facilmente accessibili;  gli interventi migliorativi, per promuovere l’accessibilità fisica e dei servizi lungo i cammini; la formazione degli operatori, per potenziare le competenze di chi opera nel turismo per migliorare l’accoglienza e l’assistenza ai camminatori con disabilità.

Secondo il Presidente di FISH, Vincenzo Falabella, il Vademecumè un passo importante verso la piena inclusione delle persone con disabilità. Garantire a tutti, indipendentemente dalle loro condizioni di disabilità, la piena possibilità di esplorare e godere della bellezza dei nostri paesaggi è un diritto fondamentale previsto dalla nostra Carta costituzionale. Per questo il vademecum si pone come obiettivo quello di fornire delle linee guida che possano essere adattate alle esigenze specifiche in ogni contesto, oltre l’obiettivo di promuovere un turismo lento che sia davvero accessibile a tutti e inclusivo. Tale obiettivo viene raggiunto grazie al costante coinvolgimento delle associazioni delle persone con disabilità che riescono a trasformare le indicazioni contenute nel vademecum in azioni concrete e tangibili. Sono sicuro che questo strumento potrà ispirare e guidare Regioni, associazioni e operatori turistici nel rendere i cammini in Italia un’esperienza accessibile e gratificante per tutti, contribuendo così a una società più inclusiva e consapevole delle necessità di ogni individuo”.

Qui il VademecumAccessibilità e fruibilità dei cammini: un metodo di lavoro”: https://www.ministeroturismo.gov.it/wp-content/uploads/2024/09/Vademecum-Cammini-Aperti-16.09.24-def-3-file-da-caricare-1.pdf