Due ottobre, Giornata Internazionale della Nonviolenza: in Costa Rica parte una marcia che durerà più di due mesi e in novembre passerà anche dall’Italia, ma oggi sono tante le iniziative nel mondo che “accendono la fiaccola” e puntano i riflettori sui disastri in corso sulla nostra amata terra.
A Milano un appello di tante associazioni chiama a raccolta il mondo nonviolento e pacifista. In questi giorni si susseguono le iniziative, i presidi, le assemblee, gli incontri, le proiezioni, si vorrebbe essere ovunque. Un esempio? In contemporanea si svolgeva un’assemblea dopo il nuovo sgombero dei vecchi abitanti di via Fra Castoro che sono tornati alle tende di piazza Leonardo, al freddo e sotto la pioggia battente. Ognuno fa quello che può e spesso la non giovane età non aiuta.
Bene, ma torniamo all’Arco della Pace. Gli organizzatori avevano preparato un disegno a terra, un grande simbolo della nonviolenza da coprire con le persone e illuminare con torce o telefonini.
Quando la gente arriva comincia presto a posizionarsi, in poco tempo ci si accorge che il simbolo si sarebbe potuto fare più grande, le persone sono tante e le file si raddoppiano. Appena la luce diurna cala, si legge una sorta di giuramento comune in cui ci si impegna a lottare contro le ingiustizie in forma nonviolenta. Poi si accendono le luci. Diversi temono che il risultato non sarà un granché, invece le foto che vedranno la sera stessa faranno il loro effetto, Anche la scritta, quella portata in giro per la città in tanti flash mob ci sta bene: Ceasefire now.
Arriva di corsa Silvia Zaru e con la sua voce, dolce e potente allo stesso tempo, canta per tutti e tutte. Alla fine si replica il disegno del simbolo della nonviolenza, perché anche coloro che sono arrivati dopo possano esser parte di un momento collettivo.
Il gesto è riuscito, ora si ritorna alle lotte vecchie e nuove, in cui, pur con tutti i metodi della nonviolenza, c’è da parare colpi che cominciano a far male. Che nessuno e nessuna sia lasciato solo.