Nell’ambito del Summit mondiale sulla fame nel mondo, tenutosi fra il 17 e il 19 ottobre presso la FAO a Roma, abbiamo molto apprezzato l’invito dell’ambasciatrice del Venezuela a un incontro che si è svolto sabato 19; pur essendo una giornata campale, fra scioperi dei trasporti, manifestazioni e pioggia, è stata per molti di noi che ci occupiamo di salute, di diritti universali e di benessere sociale un’occasione di arricchimento culturale, umano e politico che non potevamo perdere.

L’incontro è stato coordinato dalla giornalista Geraldina Colotti, esperta di America Latina, che ha fatto anche da traduttrice.

Ascoltare la viva voce dell’ambasciatrice FAO venezuelana, della responsabile del Ministero della Salute sulla produzione agroalimentare in Venezuela, nonché  di alcuni esperti del settore ci ha aperto gli occhi sulle capacità del Venezuela, del suo presidente Maduro e dei suoi amministratori, che in pratica hanno notevolmente ridotto la fame del popolo, grazie a materie prime coltivate in piccoli appezzamenti gestiti direttamente dagli agricoltori in collaborazione col Ministero della Salute, senza sprechi e senza lucro!

L’America Latina ci riserva tante sorprese e da loro abbiamo tanto da imparare, a cominciare da quella che è da loro stessi definita “sovranità alimentare” (eh già , così non dipendono dai Paesi capitalistici, udite, udite!). Maduro poi, ha osato nazionalizzazione il petrolio e questo lo rende inviso ai Paesi “cosiddetti democratici”.

Insomma, i media mainstream hanno cercato di intossicare la realtà con racconti di brogli elettorali da parte dell’amministrazione Maduro, ma a un orecchio e occhio attento non può sfuggire che il tentativo di screditare un presidente e il suo popolo trae origine sempre e solo da motivi che riguardano il vil denaro e l’interesse dei capitalisti!

Abbiamo potuto poi assaggiare l’ottimo caffè, la superba cioccolata e una preparazione iperproteica a base di tapioca, tutto rigorosamente genuino e privo di contaminazioni.

Un altro mondo è possibile, senza guerre, senza armi, senza lucro; loro ci stanno provando e noi vogliamo continuare a crederci.