Oggi Giorgia Meloni ha di nuovo attaccato Sea-Watch. Nel farlo ha mentito al Senato e al Paese, nascondendo ancora una volta le responsabilità e i comportamenti criminali della cosiddetta Guardia Costiera libica finanziata dall’Italia, che tante volte abbiamo documentato con i nostri aerei.
Sarà per questo che la Presidente del Consiglio ci attacca. Sarà per questo che tenta con ogni mezzo di fermare i nostri arei e le nostre navi. Perché nessuno deve sapere ciò che accade nel Mediterraneo: la collusione tra la cosiddetta Guardia Costiera libica e i trafficanti non è una tesi fantasiosa sostenuta da Sea-Watch, ma un’evidenza sottolineata da molti attori internazionali e dalle Nazioni Unite.
La Presidente del Consiglio può continuare ad attaccare noi o le altre Ong, oppure può cercare nuove scuse per giustificare le centinaia di milioni di euro dei contribuenti italiani buttati per portare in Albania 16 persone in pieno sprezzo del diritto internazionale.