Una “super maggioranza” (l’85%) dei giovani americani intervistati è preoccupata dai cambiamenti climatici causati dall’uomo e, secondo un nuovo studio pubblicato su The Lancet Planetary Health, all’incirca la stessa percentuale vorrebbe che le aziende e il governo si impegnassero di più per contrastare questo problema.
Nel sondaggio (il più grande finora condotto) la maggior parte dei 16.000 intervistati di età compresa tra 16 e 25 anni, provenienti da ogni Stato del Paese, ha dichiarato di essere preoccupata per l’impatto che il cambiamento climatico sta avendo sugli esseri umani e sul pianeta, ha riferito il Chicago Tribune.
Più del 60% degli intervistati ha dichiarato di provare impotenza, ansia, paura, tristezza e rabbia a causa della crisi climatica, con alti livelli di preoccupazione indipendentemente dall’appartenenza politica.
“Uno dei risultati più sorprendenti del sondaggio è stato che questa tendenza è riscontrabile in tutto lo spettro politico”, ha affermato l’autore dello studio Eric Lewandowski, professore associato presso la NYU Grossman School of Medicine, come riportato da The Guardian. “Non c’è alcuno Stato dove l’ansia climatica sia inferiore al 75%”.
Un terzo degli intervistati ha affermato che la capacità di concentrarsi sulla scuola o sul lavoro, dormire, mangiare, divertirsi, godersi le relazioni e svolgere le attività della propria vita quotidiana è stata influenzata da questa ansia da crisi climatica, ha riferito The Chicago Tribune.
“Onestamente, i risultati non mi sorprendono. L’ho visto nei miei amici, l’ho visto in me stessa. Ho visto la disperazione “, ha detto Zoharia Drizin, una 24enne di Chicago, appartenente al comitato consultivo del Climate Mental Health Network Gen Z, come riportato dal Chicago Tribune.
Una forte risposta emotiva alla crisi climatica è arrivata insieme a un grande desiderio di azione: più di due terzi degli intervistati desidera che il governo degli Stati Uniti e di altre nazioni si prepari ad intraprendere delle azioni per contrastare e prevenire i gravi effetti del riscaldamento globale.
“Essere in grado di fornire dei numeri è qualcosa di molto promettente”, ha detto la coautrice dello studio Lise Van Susteren, psichiatra e professoressa di scienze comportamentali alla George Washington University School of Medicine, come riportato dal Chicago Tribune. “Dà la sensazione che saremo più bravi a superare la negazione o il disprezzo o la minimizzazione che ha impedito alla società e a tutti gli altri di intraprendere le azioni necessarie”.
I ricercatori affermano che i giovani non ritengono che la crisi climatica venga affrontata adeguatamente e, finché la situazione rimarrà immutata, lo saranno di conseguenza anche i loro sentimenti di angoscia.
Inoltre, Van Susteren ha dichiarato che lo scopo dello studio era quello di “raggiungere i cuori e le menti e superare gli ostacoli politici che sono stati così divisivi”.
I fattori che contribuiscono maggiormente a questa preoccupazione includevano le azioni delle industrie e delle società, l’attuale risposta del governo degli Stati Uniti e i cambiamenti meteorologici.
Lo studio ha rilevato che la maggior parte delle persone si sentiva ignorata e arrabbiata a causa delle azioni del governo relative alla crisi climatica, come se i responsabili avessero tradito e deluso loro e le generazioni più giovani.
“Quando i giovani parlano dei loro sentimenti, c’è un silenzio assoluto”, ha detto Van Susteren. “E la risposta sarebbe tale da risvegliare in quegli adulti potenti il senso di responsabilità etica e morale per fare tutto il possibile, perché sono persone in grado di apportare dei cambiamenti, che si tratti di giudici, avvocati, insegnanti o di politici”.
Gli eventi più comuni che gli intervistati hanno dichiarato di aver sperimentato sono state le ondate di calore o il caldo estremo, l’inquinamento dell’aria o quello dovuto al fumo.
“L’estate scorsa … l’alternanza tra forti temporali e avvertimenti sull’inquinamento atmosferico, questa altalena di eventi, è stata un’esperienza davvero sconvolgente per me”, ha detto Drizin, come riportato dal Chicago Tribune. “Mi ha dato un senso di claustrofobia, come se il mondo intero stesse crollando, come se non ci fosse nessun posto in cui potessi sentirmi davvero al sicuro.”
La maggior parte degli intervistati ha affermato che le preoccupazioni per il clima stanno influenzando le loro decisioni di vita, come avere figli o meno e dove vivere. A causa della crisi climatica più della metà dei giovani statunitensi ha dichiarato di non essere sicura di voler avere figli.
“Vedo persone anziane o addirittura persone che hanno 50 anni”, ha detto Drizin. “Alcuni a quell’età vivono una vita piena di amore, facendo le cose che vogliono nella propria famiglia — prego di poter arrivare a quell’età ed essere in grado di provare la stessa gioia”.
Traduzione dall’inglese di Cora Marchioni.
Revisione di Maria Sartori.