Cari amici e amiche, eccovi gli ultimi aggiornamenti che ci arrivano da Roi Silberberg, direttore della Scuola per la pace:

Mentre la guerra continua e si fa sempre più violenta, noi della Scuola per la pace stiamo dedicando tutti i nostri sforzi a comprendere a fondo la nuova realtà con cui ci misuriamo e a cercare di individuare il nostro ruolo in risposta a questa nuova situazione. Ciò che ci guida in questo processo sono i nostri valori: l’aspirazione alla giustizia, alla pace e alla vera uguaglianza per tutti nella regione, insieme al nostro impegno nei confronti dei nostri ex studenti, per continuare a essere per loro un sostegno.

A settembre, tutto il nostro staff si è riunito per un incontro strategico di due giorni ad Haifa per riflettere sull’anno trascorso, analizzare la realtà attuale e organizzarsi meglio per l’anno a venire. Abbiamo inoltre partecipato a una Conferenza su dialogo e democrazia organizzata a Praga da Philea. Nel corso di quella Conferenza ci è diventato chiaro che il nostro metodo di dialogo è eccezionale e che abbiamo uno strumento unico e potente.

Da settembre a oggi, abbiamo anche organizzato un nuovo progetto per i nostri ex studenti, che si è rivelato particolarmente significativo. Hanno lavorato insieme sulla raccolta fondi e sullo sviluppo di partnership, e hanno creato piani di lavoro per i loro progetti.

Qui un aggiornamento sui progetti in corso: un approfondimento sui nostri corsi di dialogo universitari; il rapporto finale del corso “Agenti di cambiamento nelle città miste”, lanciato durante la guerra e completato consuccesso; un aggiornamento sul corso per pianificatori urbanistici.

È giusto lavorare nelle università in un periodo in cui è consentita la persecuzione politica?

In un momento in cui le università di tutto il mondo scendevano in piazza per lagiustizia, l’uguaglianza e la libertà, nelle università israeliane siverificavano persecuzioni politiche di docenti e studenti. In questo annodifficile, abbiamo tenuto sei corsi di dialogo tra palestinesi ed ebrei in varicampus del Paese. Perché abbiamo deciso di continuare a lavorare con leuniversità nonostante questo? Il dialogo serve a normalizzare le dinamiche di potere o contribuisce di più acambiarle? E come si può creare uno spazio sicuro in un’atmosfera del genere? Potete leggere di più qui, sul sito della Scuola per la pace

Come può un corso iniziare proprio mentre sta scoppiando una guerra?

Il 5 ottobre 2023 abbiamo completato le iscrizioni di un gruppo piuttosto eterogeneo per il corso “Agenti di cambiamento nelle città miste”. Il corso avrebbe dovuto iniziare il 13 ottobre 2023.Quali considerazioni e preoccupazioni sorgono quando si inizia un corso in un momento del genere? Quali aggiustamenti abbiamo dovuto apportare? In che modo i partecipanti hanno gestito il dialogo e l’azione durante un periodo così traumatico? Potete leggere di più qui, sul sito della Scuola per la pace

Corso per agenti del cambiamento: pianificazione urbana in tempo di guerra

«Il corso offre uno spazio unico in cui i problemi vengono discussi apertamente, offrendo un modo maturo per affrontare la situazione che non si trova altrove», ha affermato Majd, un partecipante palestinese. In quale modo i professionisti della pianificazione urbana si muovono nell’intricato panorama di una società divisa? In quale modo la pianificazione viene utilizzata come strumento politico per plasmare le dinamiche sociali? Quale ruolo gioca la pianificazione in tempo di guerra? Il corso è progettato per consentire ai partecipanti di guidare un vero cambiamento nelle loro comunità. Potete leggere di più qui, sul sito della Scuola per la pace .

 

Associazione Italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam