Il PNRR ha previsto un piano consistente e ben dettagliato per la digitalizzazione del nostro Paese. Stiamo parlando del secondo investimento per consistenza economica, con ben 40 miliardi di euro, di cui 6 miliardi destinati allo sviluppo della cultura digitale e professionalità degli italiani. Un’occasione irripetibile per cercare di recuperare i ritardi nelle attrezzature e nella preparazione digitale dei cittadini.
Come è noto, siamo gli ultimi in Europa per conoscenza digitale: il 37% dichiara di non avere alcuna padronanza nel gestire anche le più semplici tecnologie digitali applicate agli elettrodomestici, ai mezzi di trasporto e alle app per l’accesso ai servizi pubblici e privati. In Spagna, per fare un esempio, solo il 13% dei cittadini non hanno tali padronanze digitali e anche in Francia si fermano comunque al 21%.
Nel nostro Paese, insomma, ben 15 milioni di cittadine e di cittadini andrebbero maggiormente coinvolti nell’alfabetizzazione digitale. Per non parlare delle nostre tante piccole attività commerciali, industriali e dei servizi, che denunciano che solo meno del 3% di loro è sufficientemente digitalizzato, a fronte della media europea che si attesta quasi all’8%.
Ma in Italia a scarseggiare sono anche le lauree tecniche: mancano all’appello ben 140 mila nuove lauree ITC, 80 mila nuovi partecipanti ai corsi ITS e qualche decina di migliaia in più di ingegneri informatici e specialisti nella sicurezza. Si tratta di circa mezzo milione di alte specializzazioni che le imprese non trovando nel mercato del lavoro italiano, sono costrette a rivolgersi all’estero.
Nel 2023 il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro per mancanza delle competenze richieste (mismatch) è costato all’Italia 44 miliardi di euro, pari al 2,5% del Pil nazionale, e le difficoltà maggiori a trovare i profili lavorativi giusti sono emerse soprattutto in ambito Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e nella transizione digitale.
Di recente è stato pubblicato il nuovo report Tech Cities 2024 di Experis (azienda che fornisce servizi integrati), che evidenzia una sfida crescente per le aziende italiane, in particolare nelle 10 città più tecnologiche in Italia Nella ricerca e formazione dei profili più strategici nell’ambito dell’Information Technology, in particolare in in settori critici come la cybersicurezza e i Big Data.
La carenza di talenti, dichiarata dal 77% delle aziende del settore IT, rimane significativa in tutta Italia e specialmente nelle città prese in considerazione dalla ricerca: Bari, Bologna, Catania, Milano, Napoli, Padova, Roma, Torino, Udine, Verona. Rispetto all’edizione precedente, Milano e Roma si confermano in testa alla classifica, mentre Torino scavalca Bologna, posizionandosi al terzo posto.
I 3 ruoli più richiesti sono Java Developer (Java è uno dei linguaggi di programmazione più popolari), E-Commerce Manager e SAP Manager (SAP è un produttore di software per la gestione dei processi aziendali), con retribuzioni annuali medie più elevate a Milano, dove i professionisti IT possono guadagnare fino a 51.800 euro.
Se Java Developer e SAP Manager restano stabili, rispetto al ranking del 2023, rispettivamente al primo e terzo posto, il professionista del commercio online entra nella TOP 3, direttamente al secondo posto, sostituendo il Data Scientist/Architect (l’Architetto dei dati) che scende al quarto posto.
Vista l’importante crescita del settore IT e un aumento del +41% delle assunzioni previsto per il quarto trimestre del 2024, il report sottolinea la necessità di investire in programmi di formazione e inclusione per colmare il gap, soprattutto per quanto riguarda la rappresentanza femminile, attualmente al 16%.
Le retribuzioni nel settore tech sono in aumento, con Chief Technology Officer – CTO – (un manager la cui funzione principale è quella di selezionare, valutare ed eventualmente suggerire le migliori tecnologie da applicare ai prodotti o ai servizi) è tra i profili più pagati in Italia, con una retribuzione annua lorda (RAL) media di 71.500 euro, che sale fino a 85mila a Milano.
Altri ruoli ben remunerati includono SAP Manager, responsabile della gestione e personalizzazione del software SAP con una RAL media di 49.500 euro, e Infrastructure Manager, che gestisce le infrastrutture IT, con una RAL media di 53.500 euro. E-commerce Manager è un ruolo in crescita, che combina competenze tecniche e di marketing per gestire piattaforme online, con retribuzioni che si attestano attorno ai 43mila euro. Cloud Developer/Architect/Engineer è un ruolo sempre più richiesto, specialmente nelle città di Milano e Roma, con una RAL media di 44.200 euro, mentre DevOps Engineer, che combina sviluppo e operazioni IT, ha una RAL media di 39.900 euro.
Full Stack Developer, la persona che entra in tutte le fasi di sviluppo di un progetto, è tra i profili più ricercati, ma con una RAL media di 34.500 euro. Milano è la città con la domanda maggiore per questi ruoli.
Invece, Java Developer, un ruolo molto richiesto per la sua capacità di sviluppare applicazioni con uno dei linguaggi più diffusi, ha una RAL media di 35.100 euro. SCRUM Master, una figura ibrida tra Project Manager e Talent Scout, è sempre più strategico nel mondo IT, con una RAL media di 43.800 euro.
Data Scientist/Architect, con la sua specializzazione nell’analisi dei dati per creare modelli di business, ha una RAL media di 35.400 euro, mentre SOC Manager, che si occupa della sicurezza informatica aziendale, è tra i profili meglio pagati, con una RAL media di 48.300 euro. Infine, ruoli cruciali come Security Researcher, che previene e risolve minacce alla sicurezza IT, e Software Quality Assurance (QA) Tester, responsabile della qualità del software, si confermano professioni chiave nel panorama digitale. QA Tester, in particolare, ha una RAL media di 38.700 euro e continua a essere tra le figure più richieste in città come Milano e Roma.
Qui per scaricare il Report: https://www.experis.it/it/tech-cities