DICHIARAZIONE DI ERMETE FERRARO, PORTAVOCE MIR NAPOLI E PRESIDENTE MIR ITALIA (Napoli, 19 ottobre 2024)
«In una Napoli blindata da 3000 agenti e soldati – mobilitati dalla Prefettura per impedire ogni forma di dissenso – e sorvolata dagli assordanti velivoli dell’aeronautica militare, si sta svolgendo dal 18 al 20 ottobre il vertice dei ministri della difesa del G7. In una fase così allarmante delle relazioni internazionali, tra sanguinose guerre in corso, aumenti delle spese militari e progetti di ulteriore escalation bellica, i sette ministri – insieme con il Segretario generale della Nato Mark Rutte e l’Alto rappresentante U.E. Josep Borrell – sono invece convenuti nella nostra ‘Città di Pace’ per consolidare strategie guerrafondaie e affermare che l’unica difesa è quella armata.
«Ma Napoli, occupata ‘manu militari’ per evitare le giuste proteste contro i signori della guerra, riafferma la sua tradizionale cultura di pace e di solidarietà e denuncia che decenni di militarizzazione del territorio e del mare l’hanno resa sempre centro operativo di strategie belliche, con tutti i rischi che ciò comporta per la sicurezza e la salute dei cittadini. Ecco perché ci siamo uniti alle voci di dissenso di chi manifesta contro il G7 della difesa e, con altre componenti del Comitato Pace e Disarmo Campania, abbiamo partecipato ad un presidio contro la guerra ed il militarismo, cui è intervenuto anche il comboniano padre Alex Zanotelli.
«Da ecopacifisti, inoltre, denunciamo il grave inquinamento atmosferico ed acustico provocato dal volo a bassa quota di aerei militari sulla città, con spreco di denaro pubblico (4.500 euro orari per velivolo) e l’immissione di altra CO2 in aria (30.000 Kg/h). Ci associamo infine all’accorato appello del Vescovo della Chiesa di Napoli, don Mimmo Battaglia, che ha ribadito che “la guerra è una pazzia” e che aumentare le spese militari alimenta “un’economia di morte…che semina vittime non solo nei territori dei conflitti”.
«Noi pacifisti, infine, vogliamo diffondere un concetto alternativo di difesa, non armata e civile, per contrastare la follia distruttiva delle guerre ed affermare la forza della nonviolenza attiva, portando questo messaggio anche dentro le scuole e le università, infiltrate invece dalla retorica militarista e dagli interessi dell’industria bellica».