Il 30 settembre, il capo canadese dell’Assemblea delle Prime Nazioni (AFN), Cindy Woodhouse Nepinak, ha riconosciuto la Giornata Nazionale per la Verità e la Riconciliazione, nota anche come Giornata delle Camicie Arancioni, e sta sollecitando il governo del Canada a progredire verso la piena attuazione dei 94 appelli all’azione della Commissione per la Verità e la Riconciliazione (TRC)

La Giornata delle Camicie Arancioni iniziò nel 1973 quando Phyllis Webstad, di sei anni, entrò nel Collegio della Missione di St. Joseph indossando una camicia arancione nuova, che le fu tolta con la forza e sostituita con l’uniforme della scuola. La sua storia ha ispirato un movimento nazionale per rendere omaggio alle esperienze dei sopravvissuti delle scuole residenziali.

“Il 30 settembre, indossiamo l’arancione per ricordare che ogni bambino è importante e per sensibilizzare sulla dolorosa eredità delle scuole residenziali che hanno tentato di privare i bambini delle Prime Nazioni della loro lingua, cultura e identità”, ha affermato il capo nazionale dell’AFN Cindy Woodhouse Nepinak. “Nonostante i tentativi fatti per cancellare la nostra gente, abbiamo resistito. Le nostre culture, lingue e tradizioni non solo sopravvivono, ma prosperano “, ha affermato il capo nazionale Woodhouse Nepinak.

Nel 2015, la TRC ha pubblicato il suo Rapporto Conclusivo, delineando 94 appelli all’azione, invitando tutti i livelli di governo a lavorare insieme per rimediare ai danni causati dalle scuole residenziali e promuovere la riconciliazione.

“Nove anni dopo, il ritardo nell’attuazione di questi appelli all’azione è una preoccupazione significativa per le Prime Nazioni e c’è ancora molto lavoro da fare”, ha affermato il capo nazionale dell’AFN Woodhouse Nepinak. “Inoltre, la Call to Action #77, che richiede il rilascio dei registri delle scuole residenziali per sostenere gli sforzi per identificare i nostri figli perduti e fornire informazioni ai sopravvissuti, deve ancora essere soddisfatta”.

“Incoraggio tutti i canadesi, le istituzioni e le organizzazioni a partecipare a eventi e attività che promuovono la consapevolezza, l’educazione e la riflessione sulla storia e l’eredità delle scuole residenziali. Il viaggio verso la riconciliazione è in corso e sollecitiamo tutti i livelli di governo a rispettare i suoi impegni attuando pienamente i 94 inviti all’azione della TRC, sostenendo i sopravvissuti, le loro famiglie e tutte le Prime Nazioni in tutta la Turtle Island. In questo modo, possiamo far avanzare e sostenere i diritti delle Prime Nazioni e garantire un futuro equo per le prossime generazioni “, ha concluso il capo nazionale dell’AFN Woodhouse Nepinak.

Storia delle scuole residenziali in Canada

Più di 139 scuole residenziali hanno operato in Canada tra il 1800 e il 1996. Un sistema scolastico che è stato creato per isolare i bambini nativi dall’influenza della loro cultura e religione al fine di assimilarli nella cultura canadese ed europea dominante. Il governo canadese ha adottato la scuola industriale residenziale e la collaborazione con varie organizzazioni ecclesiastiche.

L’ ultima ha chiuso nel 1996. Più di 150.000 bambini nativi – Prime Nazioni, Inuit e Métis – hanno frequentato queste scuole. Molti di questi sono stati sottoposti ad abusi fisici e sessuali, nonché a condizioni difficili. Si stima che oltre 6.000 bambini siano morti nelle scuole residenziali. (Global and Mail)

Ben 138 furono le scuole residenziali esaminate dalla TRC. La maggior parte degli edifici scolastici erano stati demoliti, ma alcuni erano stati convertiti ad altri usi: durante l’estate del 2021, sono state segnalate 215 tombe sospette poiché le Prime Nazioni hanno utilizzato radar che penetrano nel terreno, oltre a un lavoro investigativo sugli archivi e avvalendosi dell’aiuto di esperti per rintracciare i resti di persone care perdute da tempo. Le sepolture hanno portato alla luce gli orrori del sistema scolastico residenziale canadese e hanno ravvivato l’attenzione dei canadesi sull’eredità coloniale e sulla riconciliazione.

Un recente report provvisorio della Commissione internazionale sulle persone scomparse, un gruppo internazionale incaricato di fornire consulenza sull’identificazione e l’individuazione delle presunte tombe non contrassegnate, afferma che il Canada dovrebbe continuare a finanziare le ricerche ben oltre il 2025.

Traduzione dall’inglese di Cora Marchioni. Revisione di Daniela Bezzi