L’atroce massacro non si arresta
con le pene corporali e le vendette
e con gli attacchi e le difese
contro l’asse del male che alimenta
la pro-fusione di morti e feriti
verso modelli di vita futura
mai visti, mai pensati e mai amati.

L’atroce massacro non si arresta
e il terrorismo si normalizza nei conflitti
nelle sanzioni e nei decreti d’urgenza
e non c’è speranza che tiene a freno
la galoppata furiosa delle armi
per la spartizione di una torta
insanguinata.

L’atroce massacro non si arresta
con azioni pre-meditate e gettate
nella follia delle nuove crociate
so-spinte da venti criminali
che bruciano il patrimonio delle lotte
con di-battiti amorosi, falsi e corrosivi
sulla libertà, sull’uguaglianza e sulla legalità.

L’atroce massacro non si arresta
e le proposte di tregua oziosa
inchiodano la gente che vive
nei muri del pianto e della discordia
dove le preghiere si rivolgono
al loro buon cristo lontano e vicino
spro-fondato nell’inferno di ieri e di oggi.