Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è il sistema di “sorveglianza” avviato nel 2006 con l’obiettivo di effettuare un monitoraggio a 360 gradi sullo stato di salute della popolazione adulta italiana. I temi indagati sono il fumo, l’inattività fisica, l’eccesso ponderale, il consumo di alcol, la dieta povera di frutta e verdura, ma anche il controllo del rischio cardiovascolare, l’adesione agli screening oncologici e l’adozione di misure di sicurezza per la prevenzione degli incidenti stradali, o in ambienti di vita di lavoro, la copertura vaccinale antinfluenzale e lo stato di benessere fisico e psicologico, e ancora alcuni aspetti inerenti la qualità della vita connessa alla salute. Di recente sono stati pubblicati i dati relativi alla mobilità attiva, all’uso della bicicletta e/o ai tragitti a piedi per gli spostamenti abituali (periodo 2022-2023).
Per quanto riguarda l’uso della bicicletta, i dati raccolti nel biennio 2022-2023 mostrano che l’11% degli adulti (18-69 anni) residenti in Italia utilizza la bicicletta per andare al lavoro, a scuola o per gli spostamenti quotidiani. È un’abitudine più frequente fra gli uomini, fra le persone senza difficoltà economiche e alto livello di istruzione e tra gli stranieri. È pratica più diffusa fra i residenti delle regioni del Nord Italia e meno fra i residenti nel Centro-Sud (17% nel Nord vs 7% nel Meridione). Nella P.A. di Bolzano quasi 1 persona su 3 utilizza abitualmente la bicicletta per gli spostamenti quotidiani. Inoltre, dai dati 2022-2023 emerge che chi si muove in bicicletta lo fa per quasi 4 giorni alla settimana per un totale settimanale di oltre 140 minuti.
Relativamente ai tragitti a piedi, invece, il 38% delle persone tra i 18 e i 69 anni di età intervistate nel 2022-2023 ha dichiarato di aver percorso, nel mese precedente l’intervista, tragitti a piedi per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali. La percentuale di chi si muove a piedi per i propri spostamenti abituali è maggiore tra i 18-24enni, fra le donne, fra le persone senza difficoltà economiche o più istruite e fra gli stranieri. Anche l’abitudine di spostarsi a piedi, come con la bicicletta, è abitudine più frequente al Nord che nel resto del Paese; nella P.A. di Bolzano quasi 6 persone su 10 si spostano a piedi per raggiungere il posto di lavoro o i luoghi che frequentano abitualmente, valore di poco superiore a quello del Piemonte e della Sardegna, quest’ultima unica eccezione fra le Regioni meridionali. Chi si muove a piedi per gli spostamenti abituali lo fa mediamente per oltre 4 giorni alla settimana per un totale settimanale di 170 minuti. Nel tempo, la quota di adulti che usano spostarsi abitualmente a piedi diminuisce lentamente e sono i giovani (18-34enni) a registrare un maggior calo.
L’OMS raccomanda di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività moderata, o 75 minuti di attività intensa o combinazioni equivalenti delle due modalità. Andare in bicicletta o percorrere dei tragitti a piedi per gli spostamenti abituali può essere considerata attività fisica moderata. Ricorrere alla mobilità attiva, facendo uso di bicicletta o spostandosi a piedi, cumulando almeno 150 minuti settimanalmente garantirebbe il raggiungimento dei livelli minimi di attività fisica raccomandati dall’OMS, indipendentemente dall’attività fisica praticata nel tempo libero o durante l’attività lavorativa.
Così, utilizzando le informazioni sul tempo impiegato per la mobilità attiva, si possono definire “fisicamente attive per la pratica di mobilità attiva” le persone che usano la bicicletta o vanno a piedi per gli spostamenti abituali per almeno 150 minuti a settimana, “parzialmente attive per la pratica di mobilità attiva” le persone che dichiarano di spostarsi abitualmente in bicicletta o a piedi senza raggiungere però i 150 minuti a settimana; le persone che non praticano mobilità attiva possono essere denominate come “non attive per mobilità attiva praticata”.
Complessivamente nel biennio 2022-2023 il 41% delle persone 18-69enni intervistate pratica mobilità attiva e dichiara di aver usato la bicicletta e/o di essersi spostato a piedi per andare al lavoro, a scuola o per gli spostamenti quotidiani nel mese precedente l’intervista. Il 19% degli intervistati risulta fisicamente attivo con la pratica della mobilità attiva perché grazie a questa raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS di almeno 150 minuti a settimana di attività moderata; il 22% risulta parzialmente attivo per mobilità attiva praticata perché si sposta a piedi o in bicicletta, ma lo fa per meno di 150 minuti a settimana; il restante 59% della popolazione si sposta con veicoli a motore (privati o pubblici) senza o con trascurabili tragitti a piedi o in bicicletta. La quota di persone che raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS attraverso la mobilità attiva è maggiore tra i 18-24enni, fra le persone con alto livello di istruzione, fra gli stranieri e fra i residenti nelle Regioni settentrionali, rispetto al resto del Paese. Anche la quota di fisicamente attivi, grazie alla pratica della mobilità attiva, diminuisce nel tempo, raggiungendo nel 2023 il valore minimo.
Qui per approfondire: https://www.epicentro.iss.it/passi/dati/mobilita-attiva.