Riportiamo (dalla newsletter www.vorreicapire.it della giornalista Giancarla Codrignani) alcuni passaggi non diffusi dalla stampa, tratti dall’intervento a Marzabotto del Presidente delle Repubblica tedesca e, collegati ad essi, del Presidente Mattarella

Ricordare. Frank-Walter Steinmayer a Marzabotto

“Le parole in questo luogo si fanno piccole.
Non bastano per descrivere quanto accadde qui a Monte Sole ottanta anni fa.
Così tanta crudeltà. Così tanta sofferenza. Così tanto dolore.
Così tante persone la cui vita venne qui annientata”.

“Cari familiari, cari discendenti, che io possa parlare qui oggi è possibile solo perché Voi tutti avete concesso a noi tedeschi la riconciliazione.
Che preziosissimo dono !
Questa riconciliazione la vivete molto concretamente qui a Marzabotto e nei comuni limitrofi.
Nella Vostra Scuola di Pace (di Monte Sole ndr), in stretto scambio con giovani tedeschi, nel gemellaggio con Brema-Vegesack e nella sua Scuola Internazionale di Pace”.

“Siamo qui oggi uniti nel dolore, ma anche in profonda amicizia.
Fivizzano, Marzabotto, le Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Civitella, in tutte queste località le truppe naziste perpetrarono crimini disumani in Italia, accecate dall’odio e dal fanatismo.
Questi luoghi ne rappresentano tanti altri meno noti, che soprattutto in Germania sono quasi sconosciuti.
Anche per questo sono qui oggi.

Cari ospiti, oggi sono qui davanti a Voi come Presidente Federale tedesco e provo solo dolore e vergogna.
Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese oggi Vi chiedo perdono”.

“Caro Signor Ekkehard Bohne, caro Signor Gunnar Sgolik, stimata Signora Patrizia Zanasi, stimato Professore Carlo Gentile, Voi, la gente qui a Monte Sole, Voi tutti Vi adoperate per salvaguardare la memoria.

Ed è particolarmente importante il fatto che Voi la tramandiate ai giovani, e di questo Vi ringrazio.

Ed è ancora più importante che i giovani conoscano il passato, poiché sono solo pochi i testimoni rimasti.

Anche per questo mi sta a cuore il Fondo italo-tedesco per il futuro, che trasmette la memoria alle giovani generazioni”.

“In quei giorni d’autunno del 1944, gli uomini delle SS uccisero come se fossero assetati di sangue.
Rinchiusero le persone nelle case e vi gettarono dentro bombe a mano.
Diedero fuoco a stalle, case, chiese, cappelle.
Non dimostrarono nessuna pietà, nessuna umanità, neppure per donne, sacerdoti, uomini anziani.
E neanche per i bambini, così tanti bambini. Cinque giorni durò il massacro. Furono cinque giorni d’inferno”.

Ricordare: “in questa giornata di commemorazione vorrei rammentarlo molto consapevolmente a tutti i tedeschi.

Vorrei rammentarlo molto consapevolmente anche perché viviamo un momento in cui anche nel mio Paese assistiamo a una recrudescenza delle forze nazionaliste e di estrema destra.

Forze che intendono indebolire o minare la democrazia – proprio nel mio Paese.
Questo mi preoccupa. Ma mi dà anche determinazione”.

Il Presidente italiano Mattarella nel suo intervento aveva citato due volte Primo Levi:

“E’ accaduto, quindi può di nuovo accadere, Può accadere se dimentichiamo”.

“Non dobbiamo mai dimenticare, anche se fatichiamo a comprendere.
O forse, per citare ancora Levi: “quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare'”.