Domenica, 13 ottobre dalle 10 alle 17, 30, presso il centro sociale “Làbas” di Bologna (vicolo Bolognetti n.2) si terrà l’assemblea nazionale “NO CPR”, promossa da decine di realtà della società civile.

Dinanzi ad un governo che vuole aprire nuovi CPR nei nostri territori (‘almeno uno in ogni regione’ questo il diktat del governo) e, addirittura, esportarli in Albania, l’intento di questa assemblea è quello di mettersi in rete per lottare per la chiusura di tutti i CPR e contrastare ogni forma di detenzione amministrativa, ponendo in luce le sistematiche violazioni dei diritti umani che avvengono in questi luoghi e che sono quotidianamente denunciate dalle persone detenute. Proprio queste ultime, con l’approvazione del ddl 1660, rischiano fino a 8 anni di reclusione per il solo fatto di porre in essere meri atti di “resistenza passiva” nei CPR. Una norma criminogena finalizzata a silenziare le proteste che avvengono in questi Centri contro le ignobili condizioni di detenzione.

Nel corso dell’assemblea del 13 ottobre ci confronteremo su come creare una opposizione alla volontà del governo italiano di fare sempre più da apripista in Europa al modello di esternalizzazione dei confini. Con il rafforzamento e la ripresa del potere delle destre estreme in quasi tutti i Paesi europei, i CPR sono e saranno sempre di più i lager di questo secolo, dove le persone con un percorso di migrazione vengono trattate alla stregua di merce da smaltire.

Ci vediamo domenica a Bologna per costruire un fronte largo di resistenza alla barbarie.