Nel centro storico di Siracusa, nel castello di Ortigia, si è svolta in questi giorni la” Kermesse” del G7.
Mentre i Ministri dell’agricoltura e della pesca dei sette governi cosiddetti più grandi del mondo si incontravano, al di là di Ortigia sabato 28 settembre è sfilato un contro-corteo.
Molti i divieti di accesso: spazi e vie interdetti; incredibile lo spiegamento delle forze di polizia.
Dappertutto – accanto davanti dietro di noi – ingenti forze di sicurezza (che ci fermavano anche solo per esaminare i documenti d’identità). Sopra di noi un elicottero, insieme a droni piazzati frontalmente. Le forze della Digos mostravano piccole telecamere attaccate come un bottone alla spalla. Tutti erano appostati lì per controllare chi in maniera pacifica era in corteo con i suoi cartelli.
In più di un centinaio abbiamo sfilato con slogan e striscioni di denunzia.
Il Ministro Lollobrigida, presente al G7, non ha proposto soluzioni ai gravi problemi che attagliano l’area siracusana. Nessun cenno al grave dissesto idrico che investe da anni le città siciliane. Le gravi perdite che persistono nel campo dell’agricoltura e della pesca sono note a tutti, ma ai grandi del G7 no: tutto è ammantato, nei loro discorsi, da una patina di immenso benessere.
Ma noi manifestanti ci ostinavamo a ripetere: “non vogliamo le grandi opere, vogliamo l’acqua dal nostro rubinetto” …
Nessun cenno riguardo all’area vicina, il cosiddetto triangolo della morte “Priolo – Augusta – Melilli”: proprio a pochi chilometri di distanza da Ortigia, le multinazionali del petrolio e della chimica hanno inquinato aria, terra, acqua e annientato ogni forma di vita, ingannando la popolazione che, succube del miraggio del posto di lavoro, è stata aggredita dai veleni e sterminata dal cancro.
Sulla presenza nell’aria di diossina? E sull’ inquinamento ambientale prodotto dai numerosi incendi? Ettari di boschi finiti in cenere! No, no, quando mai? Nulla! Sui rifiuti pericolosi sotto la cenere? Niente, neppure sul pericolo costante delle polveri sottili! Come documenta la nuova scienza, depositandosi nel terreno entrano nella nostra catena alimentare… Nessuna informazione sulla quantità di PFAS (ultima generazione di pesticidi) dentro i pomodori, dentro i nostri ortaggi…
Gli unici a gridare che lo sfruttamento e il tipo di coltivazione intensiva piena di pesticidi per una produzione di quantità (ma non di qualità) fa male al suolo e al clima – perché l’agricoltura è importante per la salvaguardia del clima – erano lì tra chi esprimeva con determinazione un dissenso partecipato contro la devastazione ambientale, creata dalle multinazionali, che causa oltretutto degrado sociale.
Diversi gli interventi da parte di “Officina Rebelde”, forte e incisiva Cinzia del gruppo “Stop Veleni” e il gruppo di “Nuova Generazione”: tutt3 per un mondo più rispettoso degli equilibri naturali, per la speranza di un futuro diverso, soprattutto più umano.
Dal G7 viene lo slogan dello “sviluppo a tutti i costi”. Non si guarda (con i paraocchi del mulo) a chi sta dentro o dietro al “modello di sviluppo globale” per nuovi sbocchi sempre più lucrosi, a discapito di tanti lavoratori immigrati, in nero, sottopagati e sfruttati dal caporalato che non si sporca le mani uscendo allo scoperto, ma li lascia morire, se del caso, dissanguati o assassinati.
Come se non bastasse, i paesi del G7 sono direttamente responsabili del divampare di guerre che, da est a ovest e da sud a nord, stanno travolgendo il nostro mondo: sono le munizioni prodotte da questi paesi che stanno massacrando a decine di migliaia donne e bambini palestinesi a Gaza e in Cisgiordania.
Le politiche di questo Parlamento Europeo e i Paesi del G7 contribuiscono ad aumentare un modello gerarchico militare a discapito del clima, della terra e dell’acqua… e di noi tutti…