Il mailbombig è diretto alla Questura di Roma che ha chiesto l’applicazione della misura di prevenzione

Il 14 ottobre il Tribunale di Roma deciderà se dare seguito alla richiesta della Questura di Roma di applicare la sorveglianza speciale nei confronti di Giacomo Baggio Zilio, membro di Ultima Generazione e consulente legale veneto. Abbiamo lanciato un mailbombig alla Questura di Roma, per chiedere di ritirare la richiesta. Qual è la  colpa di Giacomo? Aver preso parte alle proteste non violente di Ultima Generazione.

Qui sta crollando tutto e non lo diciamo noi, lo dice la comunità scientifica, e se vediamo le misure del governo che cosa sta facendo ? Uno stato comincia ad aumentare la repressione quando si sente insicuro. Se la popolazione non può più criticare, allora questa non è una situazione democratica. Qui c’è un governo che non ascolta e questo non riguarda solo noi, riguarda i lavoratori che scioperano e bloccano le strade, riguarda gli studenti” ha dichiarato Giacomo.

Non solo. Il 13 maggio, dopo aver partecipato ad un’azione non violenta, Giacomo subì un tentativo di soffocamento da un agente di polizia, presso il commissariato Prati. Un atto grave a cui seguirono le cure presso il Pronto Soccorso. La prognosi inizialmente era di quindici giorni, ma dopo aver parlato con la polizia il medico l’ha ridotta ad un giorno. Un episodio inquietante, che mostra da che parte ci sia la violenza (e l’impunità).

Il mailbombing: chiedere alla questura di ritirare la richiesta

Abbiamo lanciato il mailbombig  per far capire a chi ha chiesto l’applicazione della misura che Giacomo non è solo, che i motivi che l’hanno portato a protestare pacificamente sono condivisi da molte persone, che quest’atto di accanimento poliziesco, che fa il paio con la recente approvazione alla Camera del ddl 1660, non è ciò che farà terminare le proteste. Fino a che il Governo non ascolterà realmente le ragioni della protesta portata avanti da Giacomo ed a tante altre persone e non deciderà di affrontare seriamente la crisi climatica e le devastazioni che già adesso colpiscono il nostro territorio e le persone che lo abitano, ci saranno sempre persone che pacificamente ma con tutta la rabbia e la speranza necessaria scenderanno in strada a protestare. Per gli stessi motivi, per la mattina del 14 ottobre è stato organizzato un presidio a piazzale Clodio, fuori dal Tribunale

Chiediamo un Fondo Riparazione

La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari.  Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi.

Prossimi incontri

●       Online: ogni domenica sera alle ore 21:00, iscrivendosi a questo link.

Processi in corso

·       26 settembre, prima udienza di compazione per azione nel dicembre 2023

·       26 settembre, prima udienza di comparizione per blocco di Fiumicino, presso tribunale di Civitavecchia

·       27 settembre, udienza a seguito di richiesta archiviazione per azione agli Uffizi del marzo 2024, presso il Tribunale di Firenze

·       1 ottobre udienza, dibattimentale per azione alla Barcaccia

·       3 ottobre udienza, predibattimentale per blocco stradale sulla statale 7 Appia nell’aprile 2023

·       8 ottobre discussione, per violazione foglio di via presso il tribunale di Milano

·       10 ottobre, prima udienza di comparazione predibattimentale per azione del aprile 2022 al palazzo dell’ENI

·       14 ottobre, processo per richiesta sorveglianza speciale presso il tribunale di Roma

 

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