Il 12 settembre Leonard Peltier ha compiuto 80 anni: è stata un’occasione per gridare forte la sua storia, di nuovo, nella speranza che la vergogna delle istituzioni Usa consenta la firma per la sua liberazione.

Tra 3 mesi il presidente Biden lascerà sicuramente la sua carica. Questo, per noi che chiediamo la liberazione di Leonard Peltier, è un vantaggio. E’ tradizione, infatti, che il presidente dimissionario, nel suo ultimo giorno in carica, firmi la grazia per alcuni reclusi.

Così da più parti del mondo (Germania in primis, grazie al grande Michael Koch) si sta facendo tutto il possibile per richiamare l’attenzione sul nome di questo nativo americano, in carcere da oltre 48 anni.

In Italia, durante il tour per ribadire e rimarcare la richiesta di liberazione per Peltier, sono state toccate 5 città con altrettanti presidi: davanti ai consolati di Milano, Napoli e Firenze, all’ambasciata di Roma e gli uffici Usa di Genova. In tre città di queste città, la sera, è stato proiettato anche l’ottimo documentario di Andrea Galafassi “Mitakuye Oyasin, tutto è connesso”, la storia di Peltier.

Presidio a Milano

A Milano almeno trenta persone si sono ritrovate a sventolare il grande striscione, davanti ad un consolato che oramai conosciamo bene. Tanti volantini distribuiti, firme raccolte e alla fine un brindisi per il suo compleanno e la sua liberazione.

Presidio a Genova

A Genova l’incontro è coinciso con gli amici e le amiche dell’ora di silenzio per la Pace, che da tanti anni, ogni mercoledì dalle 18 alle 19, si ritrovano in piazza De Ferrari con uno striscione contro le guerre. Si sono uniti i temi della detenzione di Peltier, delle lotte di liberazione, del razzismo, del colonialismo, delle guerre, delle spese per gli armamenti, temi che rappresentano il delirio di questa umanità.

Presidio a Roma

A Roma, davanti all’ambasciata, luogo ancor più “centrale” del potere Usa, è emersa ancora una volta la rabbia che accompagna chi lotta per la liberazione di quest’uomo, che non chiede il “perdono”, ma vuole giustizia e finalmente la sua scarcarazione. Con noi anche Riccardo Noury, portavoce di Amensty International.

Presidio a Napoli

A Napoli un temporale pazzesco si è abbattuto proprio in coincidenza con l’ora del presidio. I pochi coraggiosi si sono rifugiati sotto una tettoia, e fra loro l’intramontabile Alex Zanotelli, da anni sostenitore della campagna per la liberazione di Peltier. Al termine un bellissimo arcobaleno ha fatto rivivere la speranza nei manifestanti. In serata, accompagnati dall’infaticabile Maurizio Del Bufalo (organizzatore da anni di un importante festival del cinema sui Diritti Umani) in quella sede speciale che è l’Ex asilo Filangeri (ovvero l’ex carcere minorile nel centro di Napoli) si è svolta la proiezione del documentario, alla presenza, per noi importantissima, dei genitori di Mario Paciolla, il giornalista e attivista ucciso in Colombia nell’esercizio delle sue funzioni di osservatore ONU.

Presidio a Firenze

Infine Firenze e il presidio sul Lungarno, che ha sorpreso tutti e tutte con la partecipazione straordinaria di oltre 30 persone e diversi interventi al megafono, da Amnesty, a una donna nativa, a un cittadino statunitense. Al termine un tramonto mozzafiato ha concluso l’evento nel migliore dei modi, e in serata di nuovo la proiezione del documentario presso lo storico CPA di Firenze, grande scuola fiorentina che sta per compiere 35 anni di occupazione. Proiezione all’aperto: un gelo che ha portato i partecipanti direttamente in Canada.

Alla fine di ogni presidio sempre un richiamo al cessate il fuoco sulla falsariga dei flashmob milanesi, una scritta a caratteri cubitali con una lettera retta da ogni persona: CEASEFIRE NOW.

Intanto fioccano le proposte di proiezione del documentario, che cercheremo di accompagnare con interventi in presenza. Per ora gli appuntamenti certi sono a Legnano, Novara, Lerici, Palermo e Biella, ma si stanno cercando date e sedi a Bologna, Varese, Pisa, Mestre, Marghera, Genova, La Spezia, Cuneo, Belluno e repliche a Milano, Roma e Torino.

Per richieste e contatti: bigoni.gastone@gmail.com

I prossimi tre mesi saranno cruciali per ottenere la liberazione di Peltier, dobbiamo spingere al massimo!

Foto di Andrea De Lotto