Monte Mufara: un “prezioso” presidio astronomico sarà edificato per esorcizzare la malasorte, ovvero quando la sc-ienza diventa sc-emenza…

La temperatura media globale aumenta, i ghiacci si fondono, i mari di conseguenza si alzeranno di alcuni metri, le foreste bruciano o vengono rase al suolo dall’Homo sapiens, dai parassiti (come il bostrico che sta devastando le foreste di abeti del Trentino), dai venti impetuosi (come la tempesta Vaia), la siccità e i deserti avanzano su tutto il globo, i cambiamenti climatici provocano sempre più spesso eventi catastrofici, la fame e le malattie nel mondo mietono milioni di vittime, la minaccia nucleare incombe e certa scienza si preoccupa di individuare l’asteroide che potrebbe collidendo con la Terra, minacciare la sopravvivenza dell’ umanità e contribuisce per questo fine allo sperpero di denaro pubblico e alle devastazioni del territorio.

La probabilità di un tale evento è estremamente bassa: uno studio della NASA (Goddard Space Flight Center) afferma che un asteroide da 1 km o più di diametro (pari a meno di 1 km3 di materiale) potrebbe colpire la Terra una volta in 700.000 anni. Negli ultimi 10 milioni di anni 12 asteroidi (4 su terre emerse e 8 in mare) di grandi dimensioni avrebbero impattato sulla Terra.

Molto più frequenti e altrettanto pericolosi sono i cosiddetti supervulcani -più correttamente grandi caldere- le cui eruzioni hanno avuto effetti devastanti sul clima e sulla vita. Toba a Sumatra che 75000 anni fa, eruttò da 3000 a 5000 km3 di materiale (un volume 3000-5000 volte superiore ad un asteroide di 1 km di diametro) causò un inverno vulcanico mondiale durato diversi anni. L’eruzione dei Campi Flegrei, 300 km3 di materiale, avvenuta 39000 anni fa, contribuì alla scomparsa dell’Homo di Neanderthal.

Anche i normali vulcani non sono da sottovalutare: Santorini, con un’eruzione esplosiva di 100 km3 di materiale, nel 1600 a.C., provocò onde di tsunami di 20 m e causò la fine della civiltà minoica, l’arcinota eruzione del Vesuvio del 79 d.C. distrusse Pompei ed Ercolano e l’eruzione del Tambora (Indonesia) del 1815, che ebbe grande influenza sul clima, cancellò in tutto il mondo l’estate del 1816.

Certo, rispetto a queste eruzioni catastrofiche, è più noto il più famoso asteroide che 65 milioni di anni fa, determinò la quinta estinzione di massa tra cui i dinosauri.

Chissà se non si dovrà aspettare un tempo altrettanto lungo, per il prossimo impatto di asteroide…

Nell’attesa, speriamo che almeno un piccolo asteroide possa colpire l’osservatorio astronomico della Mufara, giusto per gratificare gli scienziati, e cancellare questo ennesimo obbrobrio.

Contro l’inizio dei lavori di costruzione dell’osservatorio astronomico su Monte Mufara (nella zona A del Parco delle Madonie) venerdì 6 settembre si terrà un presidio a Piano Battaglia dalle ore 12.00 alle ore 16.30 indetto tra gli altri dal Club Alpino Italiano, da Italia Nostra, Legambiente Sicilia, Lipu e WWF.