Tutte tutti noi abbiamo sentito o pronunciato questa frase, prima della partenza di una persona cara. Anche se sapevamo che avrebbe viaggiato in modo comodo e sicuro.

Riusciamo ad immaginare il giorno della partenza di uno/a giovane migrante, che prova a lasciarsi dietro le spalle la guerra, la miseria, o l’incertezza? Riusciamo ad immaginare i suoi sentimenti? Sa, anche solo in parte, i rischi che correrà? Ha salutato gli amici, il cane, la casa?

Fino alla famosa frase di chi resta: “Quando arrivi (Se arrivi), telefona”

Da trent’anni i governi italiani studiano modi per rendere la vita difficile ai migranti.

Dalla legge Turco – Napolitano (governo di centro-sinistra), alla Bossi – Fini (centrodestra), ai decreti sicurezza (movimento 5 stelle – Lega) al decreto Cutro (destra): non una riga di una legge italiana è pensata per agevolare l’accoglienza (che pure è OBBLIGATORIA, se leggiamo la Costituzione). Dissuadere, scoraggiare, bloccare. Deludere. Che serva d’esempio: l’Europa e l’Italia sono fortezze, non potete entrare. Arrangiatevi. Vi aiuteremo a casa vostra. Cioè continueremo a predare le vostre materie prime, ad inviarvi i nostri rifiuti e vendere ai vostri governi un po’ di armi così possiamo dichiararli “paesi sicuri” e avere la giustificazione per rispedirvi a casa.

A “noi” servirebbero bambini, ci servirebbero lavoratrici e lavoratori, ci servirebbe un po’ di umanità in più. Ma “voi” non potete entrare. Se ci proverete faremo di tutto per respingervi. Finanziamo le guardie costiere libica e tunisina, perché vi riacchiappino e vi riportino indietro. Diretti verso il lager e la tortura. Abbiamo accettato i ricatti del governo turco per non lasciarvi partire. Abbiamo reso difficile e rischioso il soccorso in mare, e criminalizzato chi lo compie. Ci siamo inventati anche i centri di detenzione in Albania: immorali, inutili e costosi. Ma ottima polvere per gli occhi. Immediatamente presi ad esempio dall’Unione Europea che sembra continuare la storia coloniale delle sue potenze fondatrici, impegnata in un riarmo senza precedenti. Alla faccia del Premio Nobel per la pace ricevuto qualche era geologica fa e di quel che c’è scritto sui trattati fondativi.

E, come i peggiori criminali della storia, non abbiamo trascurato i dettagli. L’ultima pensata del governo italiano è la proposta (che passerà: nel nostro povero parlamento passa di tutto) di legare il possesso di una SIM telefonica al permesso di soggiorno.

Cosicché per voi sia sempre più difficile telefonare a casa, e dire “Mamma, sono vivo. … Oggi ho mangiato. … Mi hanno promesso un lavoro. … L’Italia non è come l’avevo immaginata, ma è un bel paese, ci sono anche persone accoglienti”.

Non avete diritti, nemmeno quello di telefonare a casa. “L’Italia non è un paese buono”, ha detto la vedova di Satman Singh, abbandonato dal padrone a morire con un braccio staccato dal corpo.

Care e cari italiani, sbrighiamoci ad inventare azioni di disobbedienza civile contro questo ennesimo atto di arroganza istituzionale. O la storia ce ne chiederà conto. Come ha chiesto conto ai tedeschi costretti dagli alleati a visitare i lager nel 1945. I lager accanto a casa loro, che avevano fatto finta di ignorare.

 

Parlando di migranti, non vogliamo dimenticare ciò che accade in Medio Oriente:

RENDERE ESPLOSIVI MIGLIAIA DI CERCAPERSONE PER COLPIRE I NEMICI È TERRORISMO

STERMINARE CON BOMBARDAMENTI E ASSEDIO LA POPOLAZIONE DI GAZA È GENOCIDIO

CHI COMPIE QUESTI ATTI, NELL’INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI, È LO STATO DI ISRAELE

 

fonte: orainsilenzioperlapace.org