Appuntamento da non mancare domenica 1° settembre a Milano, presso la sede di Piano Terra (Via Confalonieri 3, h 19.30) per la proiezione del bel documentario di Andrea Galafassi dal titolo Mitakuye Oyasin – Tutto è connesso, dedicato alla vicenda del nativo americano Leonard Peltier, da 40 anni detenuto in un carcere di massima sicurezza in Florida e ormai in precarie condizioni di salute. Un film che intreccia materiali di repertorio con le immagini di una valle (la Val Susa) da 30 anni imprigionata nella più inaccettabile devastazione causa-TAV, che peraltro esiste solo come infinito cantiere, ma di rotaie… neanche un metro.

Del caso di Leonard Peltier, della sparatoria che esplose quel 26 giugno del 1975 nella località di Oglala (Sud Dakota) volgendo in tragedia quella che avrebbe dovuto essere un normalissimo raduno di nativi, ci siamo già più volte occupati su Pressenza: due agenti dell’FBI rimasero uccisi oltre al nativo Joe Stuntz, qualcuno doveva pagare. Il procedimento giudiziario venne manipolato ad arte per convalidare la colpevolezza di Peltier.

Limitiamoci dunque a dire del film, che è stato presentato in anteprima al Festival delle Terre di Roma (15 maggio) e in paio di occasioni tra Torino e la Val di Susa, negli stessi luoghi che si trovarono ad accogliere le tre native Carol Gokee, Lona Knight e Jean Roach nell’autunno del 2022, quando vennero in Europa per il Rise Up Tour: un viaggio dal cuore degli Stati Uniti fino in Francia, Germania, Svizzera e appunto Italia, con l’obiettivo di sensibilizzare il maggior numero di platee circa l’urgenza di risolvere una volta per tutte l’ingiustizia di quella totalmente arbitraria prigionia.  Così l’ha definita infatti lo stesso Dipartimento per gli Affari Indigeni delle Nazioni Unite con sede a Ginevra. E Ginevra, con vari appuntamenti ad alto livello e una bellissima manifestazione di fronte alla sede UN con tanto di Tee Pee e tamburi, era stata la tappa immediatamente precedente il passaggio in Italia, via Modane.

Il film prende appunto le mosse dal momento in cui le tre attiviste vengono festosamente accolte da una delegazione del movimento NoTav francese al di là delle Alpi; ed eccole subito dopo a constatare lo stato di avanzata devastazione a Villarodin Bourget. Non meno impressionante il giorno dopo sarà lo spettacolo di militarizzazione in Val Susa, con l’ex polmone verde di San Didero dentro alte recinzioni, le FFOO che si avvicendano giorno e notte in difesa della ‘grande opera’, un territorio ridotto a colonia, terra di conquista.

Sotto la tettoia di quello che era il presidio di San Didero (perché anche quel pezzo lì è stato nel frattempo espropriato), le tre donne spiegano il motivo del loro viaggio, l’incredibile e prolungata prigionia di Peltier che, benché non supportata da alcuna evidenza, benché ripetutamente denunciata come illegittima, continua all’infinito. A loro volta, a nome del Movimento NoTav, Nicoletta Dosio e Alberto Perino testimoniano l’intollerabile assedio da troppi anni inflitto alla loro valle, la detenzione di tanti dietro le sbarre: Mitakuye Oyasin, siamo tutti nella stessa storia.

Man mano che il viaggio prosegue, a Torino, Milano, Roma, la camera di Andrea Galafassi si fa sempre più vicina al cuore della vicenda. E alla documentazione degli incontri, uno più affollato dell’altro, si alternano i ravvicinati primi piani, con lunghe interviste che in fase di montaggio forniscono la traccia per l’accurata ricostruzione di quella storia così lontana e al tempo stesso vicinissima. E dell’insanabile ferita, del trauma collettivo entro cui si situa: particolarmente toccante la testimonianza di Lona sul capitolo delle boarding school, che per molti bambini indiani (letteralmente rubati alle loro famiglie per essere ‘rieducati’ nello stile di vita dei bianchi, e tra loro anche Leonard Peltier) furono un trauma, la prima esperienza di prigione.

Ai materiali d’archivio, alle foto e ai filmati di repertorio che documentano come meglio non si potrebbe l’oppressione di un’intera Nazione Indiana nel controluce della vicenda di Leonard Peltier, si alternano le immagini di una valle che da oltre trent’anni non ha smesso di opporsi alla logica della devastazione, “la stessa che nelle nostre Black Hills, come qui nelle vostre montagne, come ovunque nel mondo, sta mettendo sotto assedio Madre Terra, con le sue risorse più preziose e vitali, che abbiamo il dovere di difendere anche nel nome di chi non ha voce, le piante, gli animali” sottolinea con convinzione Jean Roach verso il finale.

Solo poche immagini prima il documentario si era soffermato sulle esplosioni, i fumi, la nube tossica, che aveva concluso la più festosa delle manifestazioni NoTav, quando per la prima volta  entrambi i versanti dell’opposizione al progetto si erano ritrovati insieme ai Soulevements de la Terre in Maurienne, il 17 giugno 2023: Mitakuye Oyasin, siamo tutti nella stessa resistenza.

Formidabile voce narrante di tutta questa storia, oltre che instancabile attivista da anni per la causa di Leonard Peltier (e infatti a più riprese inquadrato nel filmato) è il ‘nostro’ Andrea De Lotto, che per i lettori di Pressenza non ha bisogno di presentazione.

E davvero bella la colonna sonora che Alberto Vacchiotti ha sapientemente elaborato sul leit motif del canto d Lona all’inizio del film: un canto che in quei giorni del Rise Up Tour, dinnanzi al fortino di San Didero, suonò come una manifestazione di commossa devozione alla Madre Terra. E che particolarmente in questi giorni suona come la più dolente delle preghiere, alla vigilia dell’ottantesimo compleanno di Leonard Peltier: di nuovo dietro le sbarre, nonostante l’età, nonostante sia ormai malato, nonostante l’evidenza di innocenza.

Altre proiezioni del film sono state programmate nei prossimi giorni in altre città d’Italia –  per esempio il 13 settembre a Torino, Polo del ‘900, h. 18, organizzano ANNPIA Torino, in collaborazione con Centro Studi Italia Cuba, Associazione Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno, ANPI Torino, Comitato di Solidarietà con Leonard Peltier, Milano. Altre sono in via di definizione. Tutti gli aggiornamenti sulla campagna in corso  in Italia, Europa e naturalmente US, sulla pagina Free Leonard Peltier Italy: https://www.facebook.com/groups/1051622359691101