Una delle espressioni più gravi e meno accettabili dell’ingiustizia sociale è senz’altro la trasmissione intergenerazionale delle diseguaglianze, che avviene sostanzialmente attraverso tre meccanismi: le disparità nei titoli di studio raggiunti e negli apprendimenti (= diseguaglianza educativa), le difformità nell’ingresso nel mondo del lavoro (transizione scuola – lavoro) e gli effetti diretti delle condizioni di partenza sulle condizioni da adulto (capitale sociale e reputazionale).

Il sistema dell’istruzione ha un ruolo determinante nel primo meccanismo (riduzione delle diseguaglianze educative) e parziale nel secondo (transizione scuola – lavoro).

Viceversa, nella transizione scuola – lavoro hanno un ruolo molto importante la struttura del mercato del lavoro e le politiche attive del lavoro. In particolare, l’orientamento ha un ruolo importante nel perpetrare o interrompere la trasmissione intergenerazionale delle diseguaglianze: influendo sia sulle diseguaglianze educative, sia su quelle che si generano nella transizione tra scuola e lavoro.

ActionAid si occupa dal 2017 di orientamento scolastico, coinvolgendo in laboratori formativi sia studentesse e studenti della secondaria di primo e secondo grado, sia docenti e rappresentanti di altri soggetti, quali i comuni e altre associazioni.

E, considerato che quello regionale rappresenta un livello privilegiato dal quale osservare le politiche dell’orientamento, ha promosso una ricerca qualitativa, che si è svolta da dicembre 2023 a tutto aprile 2024, nella quale è stato raccolto il punto di vista di più di quaranta soggetti operanti nell’ambito dell’orientamento nelle seguenti regioni: Calabria, Campania, Lazio, Lombardia e Sicilia.

Il tutto è stato completato con degli approfondimenti tematici basati sulla letteratura. Gli esiti di questa ricerca si trovano nel report “Orientamento: si può fare sistema?” – Quadri regionali in materia di orientamento e diritto allo studio in Calabria, Campania, Lazio, Lombardia e Sicilia.

Cosa fanno queste 5 Regioni in tema di orientamento?

Le azioni orientative presenti oggi in Calabria sono progettate e organizzate dalle scuole secondarie di primo e secondo grado con un carattere prevalentemente informativo.
“L’orientamento, si legge nel report, non appare una politica regionale ancora messa a sistema, ma risulta funzionale ed ancillare all’occupazione o alla scelta scolastica e formativa. In questa ultima programmazione 2021-2027, e con i fondi dell’Agenda Sud, viene data particolare rilevanza al recupero degli apprendimenti e al contrasto della conseguente povertà educativa.
Tenendo conto delle Linee guida per l’orientamento di fine 2022 non si registra né l’auspicato potenziamento di peculiari competenze orientative di base, né il sostegno alla progettualità individuale degli studenti derivante da specifiche azioni di accompagnamento non curriculari/disciplinari.
Va sicuramente potenziata un’attività sistematica di “insegnare ad orientarsi nella vita”, capace di accompagnare l’individuo, sin dalla scuola dell’infanzia e in maniera progressiva, nella formazione del proprio progetto di vita personale e professionale.”

Le azioni orientative attuate in Campania nelle scuole secondarie di primo e secondo grado hanno invece una natura informativa e laboratoriale, in particolare: di informazione sulle caratteristiche dell’offerta formativa e sulle peculiarità del percorso di studi da intraprendere (prerequisiti, contenuti, metodo, ecc.); di sperimentazione in situazione, con la messa in campo di azioni che permettono agli studenti e alle studentesse di entrare in contatto con le caratteristiche di nuovi ambienti, contenuti e metodi, anche attraverso esperienze di laboratorio e stage orientativi.

La regione Lazio non gioca al momento un ruolo di coordinamento in quanto nell’attuale organizzazione delle funzioni programmatorie e di intervento parrebbe che l’orientamento sia demandato a livello comunale o alle singole istituzioni scolastiche.
“In generale, si sottolinea nel report, si rileva una molteplicità, ma anche una frammentazione delle azioni di orientamento che non hanno a livello regionale un luogo di “governo” e un indirizzo in termini i procedure, strutture, funzioni, metodologie e modalità di erogazione delle attività.
Si riscontra dunque l’esigenza di sviluppare un lavoro molto più puntuale e capillare da parte dei servizi di orientamento, per riuscire a coordinare azioni e risorse dei diversi soggetti preposti.”

L’orientamento della regione Lombardia che emerge dal report valorizza: attività esperienziali rivolte a ragazzi e ragazze che manifestano un maggiore disagio nei contesti scolastici più tradizionali, ad esempio con dei laboratori all’interno della IeFP; progetti modulari anti-dispersione sempre svolti all’interno della IeFP, con la proposta di moduli molto personalizzati e indirizzati a persone che sono state bocciate più volte o che hanno abbandonato gli studi; momenti di tutoring, orientamento, ri-orientamento e coaching attraverso il programma GOL.

Il quadro delle politiche e degli investimenti in materia di orientamento a livello di Regione siciliana e di Ufficio Scolastico Regionale appare articolato su più fronti, primo fra tutti quello per il contrasto dell’abbandono scolastico. L’orientamento assume infatti un valore educativo e coinvolge esperienze di natura sia scolastica che extrascolastica: si collega all’Università, agli enti del Terzo settore, alla formazione terziaria realizzata attraverso gli ITS Academy, e più in generale a tutte le esperienze collegate al mondo del lavoro.

ActionAid conclude il report con alcune raccomandazioni per le Regioni e gli Uffici Scolastici Regionali:
avviare una co-programmazione sull’orientamento (ex art. 55 CTS), finalizzata a condividere obiettivi, unire forze, definire indirizzi, anche nell’ottica della programmazione europea 2028-35;
adottare forme di coordinamento stabile tra gli attori che implementano azioni di orientamento, in sinergia con le filiere del welfare, del lavoro e della sanità; programmare in maniera integrata la prevenzione alla dispersione scolastica, all’orientamento e diritto allo studio;
adottare strumenti di monitoraggio puntuale delle azioni di orientamento e degli esiti delle stesse, di concerto con il Ministero dell’Istruzione e del Merito; sostenere le scuole in relazione all’implementazione dei moduli 30 ore, con formazione, strumenti e accompagnamento, per qualificare le azioni di orientamento, trovare un equilibrio tra orientamento informativo, formativo e didattica orientativa e raccordare con PCTO;
mettere a sistema la sperimentazione dei percorsi di orientamento individuale e per famiglie previsti dal PNRR/divari territoriali basandola su una rigorosa valutazione di quanto implementato nel 2024.
Qui il report: https://actionaid-it.imgix.net/uploads/2024/09/AA_ricerca-orientamento_2024.pdf.