C’erano circa duemila persone e una vera e propria selva di bandiere e striscioni sotto il Palazzo della Prefettura oggi a Milano, per il presidio che CGIL e UIL hanno convocato solo un paio di giorni fa sotto le prefetture di tutt’Italia, oltre che di fronte al Senato, per protestare contro il DDL 1660. Dopo aver già ricevuto l’approvazione alla Camera il 19 settembre scorso, con 162 voti favorevoli contro 91 contrari e tre astensioni, questa misura gravemente liberticida che si spaccia che Decreto Sicurezza rischia di passare anche al voto del Senato.
“Siamo davanti a questa Prefettura per contrastare apertamente il DDL sicurezza che costituisce una grave misura di repressione di ogni forma di dissenso e di criminalizzazione di ampi strati della società civile e della fasce più deboli della società” ha dichiarato Luca Stanzone, Segretario generale CGIL Milano. “Il DDL sicurezza non è il primo provvedimento che tratta l’immigrazione come delinquenza e il conflitto sociale come eversione, ma sancisce l’uso del sistema penale per trattare la disuguaglianza di classe e la povertà come un problema di ordine pubblico secondo una vulgata che ci riporta agli anni più bui dell’ ‘800. Reprime il dissenso individuale e collettivo nello spazio pubblico anche pacifico per colpire qualsiasi movimento di protesta e deprimere la coscienza civile: dal cambiamento climatico alla protesta di lavoratori e lavoratrici in difesa della dignità del proprio lavoro, agli studenti che chiedono un futuro diverso. Peggiora le condizioni dei carceri senza dare risposta alle condizioni disperate in cui versano e che sono la prima causa delle recenti sommosse, delle morti e dei suicidi. Si accanisce su donne in gravidanza e bambini con un abuso della pena carceraria, agisce sul versante della repressione e aggiunge quindi condanna a condanna, rendendo impossibile qualsiasi azione rieducativa e di inserimento, come dovrebbe essere per il paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria…”.
Prima lui Silvano Piccardi, attore, regista, attivista ben noto sulla scena della sinistra milanese, aveva rievocato con la consueta passione – leggendo il rapporto di un testimone particolare, il sindacalista Giuseppe Di Vittorio – uno dei tanti episodi che nel lontano 29 novembre del 1949 a Torre Maggiore, provincia di Foggia, videro l’eccidio di alcuni lavoratori durante una protesta.
“In nome di 5 milioni e mezzo di lavoratori, la CGIL chiede che si ponga fine al clima illegittimo e inumano di aggressione e feroci massacri da parte di forze di polizia contro inermi lavoratori impegnati in legittime azioni sindacali e che siano finalmente e prontamente puniti i responsabili di questi assassinii (…) Confidiamo la nostra speranza nella Repubblica, perché riesca finalmente a riconoscere diritti che sono di fatto sanciti dalla carta costituzionale…” così si concludeva il rapporto. “Siamo qui stasera perché simili episodi non debbano ripetersi anche oggi” ha concluso Silvano Piccardi fra gli applausi.
Poi finalmente, verso le 19, la folla è incontenibile e parte il corteo, per la gioia di tutti e tutte dato che, essendo in tanti, non riuscivano certo a seguire i discorsi e non vedevano l’ora di muoversi. Un corteo senza un lungo percorso ma intenso, vivace, in cui si sentiva quell’aria di autunno che a Milano vuol dire molto.
Quelle vie del centro che vengono riprese, le auto che si fermano, zittite. Tante bandiere che sventolano, comprese quelle palestinesi, partiti, partitini, partitoni, tutti insieme.
E poi, gioia di ogni corteo milanese, gli Ottoni a Scoppio, sacrificati quando c’è un impianto che spara musica, ma forti, ribelli e protagonisti appena si stacca la spina e ci si incammina.
Il corteo si ferma in San Babila: anche se l’energia ci avrebbe fatto andare ben oltre, per stasera va bene così. Si è capito che ci siamo, che il motivo per cui si è in piazza non bada a chi organizza, si va e basta, e si è in tanti.
Alla fine, gli Ottoni chiudono con l’Internazionale, sperando sempre (cosa che regolarmente accade) che sia gradita. Ma la cosa gustosa è vedere alcuni giovani del Partito Democratico cantarla a squarciagola, vedere per credere…
Tantissime le adesioni pervenute in tutt’Italia, l’elenco in via di aggiornamento segnalato per la sola città di Milano:
Anpi, Arci, ResQ, Libera, Aned Milano, Pd Milano Metropolitana, Alleanza Verdi Sinistra, Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, Partito Comunista Italiano Milano, Partito Comunista Italiano Monza, Psi Milano, Europa Verde Lombardia, Partito Comunista dei Lavoratori, Possibile Milano, Medicina Democratica, Comitato Acqua Pubblica, Acli Milano, Udu Milano, Casa Comune, Le Veglie contro le morti in mare, enciclopediadelledonne.it, Aps Nuovo Armenia, MarcoCavallo – Forum Salute Mentale Brescia, Cnca Lombardia, Associazione Costituzione Beni Comuni, Diem 25 Mera Milano, Memoria Antifascista, Associazione Amicizia Italia – Cuba, ANPPIA, Coordinamento Democratico Costituzionale, Osservatorio Carcere e Territorio, Milano in Comune – Sinistra e Costituzione, Ugs Lombardia, Movimento di Cooperazione Educativa, Ci sarà un Bel Clima, Rete antifascista Altomilanese, Associazione NonUnoDiMeno, The Good News Female Gospel Choir, Comitato Milano-Monza Un Ponte Per, Associazione Buen Vivir – Uomo è Natura, Rete Mai più Lager – No ai CPR, Abitare Via Padova, Associazione 99%
Foto di Daniela Bezzi e Andrea De Lotto