In Israele continuano con vigore le manifestazioni contro il governo Netanyahu. Rivendicano una trattativa seria per lo scambio di prigionieri e accusano il premier di bloccare, con la sua insistenza a prolungare l’occupazione militare di Gaza, la possibilità di salvare la vita agli ostaggi.
Offensiva mediatica anche dagli esponenti dell’opposizione. L’ex premier Lapid ha affermato che “la politica di Netanyahu danneggia strategicamente Israele. Ha solo l’interesse di salvare la propria poltrona. Va mandato a casa prima che sia troppo tardi”.
Ieri in una lunga dichiarazione Netanyahu ha accusato i suoi avversari di essere dei sostenitori di Senwar, “perché io difendo la salvezza di Israele dall’attacco orchestrato dall’Iran e dai suoi affiliati nella regione. Non ci ritireremo dal corridoio di confine né ora né mai. È una posizione strategica”.
Solidarietà e informazione
Oltre 160 professori e ricercatori universitari hanno scritto al direttore del quotidiano “La Repubblica” contestando l’uso di un linguaggio falso e fuorviante sulla vicenda palestino-israeliana. Il quotidiano romano ignora le incursioni violente dei coloni contro i villaggi palestinesi e le rappresaglie dell’esercito israeliano e titola: “Attacchi terroristici contro villaggi israeliani”. I firmatari confutano le informazioni false del quotidiano, affermando che quel modo di informare è passibile di ricorsi alla giustizia internazionale per apologia di reato.
Il testo integrale della lettera e i nomi dei primi firmatari si possono trovare QUI