La prima fase della campagna di vaccinazione d’emergenza contro la polio è iniziata ufficialmente oggi a Gaza. Per prevenire la diffusione della polio, l’UNICEF, l’OMS, l’UNRWA e i partner intendono vaccinare oltre 600.000 bambini con due cicli di vaccino. Le istituzioni ONU hanno sottolineato che il rispetto delle pause umanitarie specifiche per ogni area è essenziale per il successo di questa campagna e per proteggere i bambini.
Sul tema Ramiro Garcia Cantugal, coordinatore medico di Medici Senza Frontiere (MSF) a Gaza, ha rilasciato ai media questa dichiarazione che riportiamo integralmente:
“Il problema di questa campagna di vaccinazione, che si svolge in un contesto di guerra, è la sicurezza. L’obiettivo è raggiungere il 95% dei bambini sotto i 10 anni in tutta Gaza. Se questa percentuale non venisse raggiunta, il rischio di un’epidemia sarebbe ancora presente e ciò che dovremmo fare sarebbe fare più cicli di vaccinazione per cercare di raggiungere il 95% e minimizzare davvero il rischio di un’epidemia. Un’altra difficoltà in questa campagna è la mancanza di elettricità. L’elettricità a Gaza proviene da generatori: UNICEF e OMS si stanno assicurando che ce ne siano a sufficienza per mantenere la catena del freddo necessaria per la campagna di vaccinazione. La popolazione viene informata sulla campagna di vaccinazione grazie al lavoro dei promotori della salute, fondamentali per l’attività di sensibilizzazione“.
Medici Senza Frontiere dispone al momento di 5 centri sanitari, tutti nel sud della Striscia di Gaza, dove si prevede che verranno vaccinati tra i 25.000 e i 30.000 bambini.
Finora non ci sono notizie di rottura della tregua nei luoghi concordati per oggi per la vaccinazione.
Fonti: CS di Unicef e Medici Senza Frontiere